MILAN: Diego Lopez 7.5; Bonera 5, Mexes 6, Zapata 6, Armero 5; Poli 5 (’81’ Muntari sv), De Jong 6, Montolivo 6; Honda 6.5 (73′ Alex 6), Bonaventura 6; Menez 6 (’88’ El Shaarawy sv). All.: Inzaghi 7
ROMA
De Sanctis 6 Decisivo al 2 minuto su Honda e Poli. Al 34′ rischia un’uscita alla Neuer che per poco non finisce male. Rinvii, come al solito, imprecisi.
Maicon 5 Ha qualche problema al ginocchio e si vede. Non punta mai l’uomo e sbaglia tantissimi appoggi.
Manolas 6.5 E’ l’ultimo ad arrendersi. Avessero tutti la sua mentalità…
Mapou 6 Prova sempre l’anticipo e usa bene il fisico.
Holebas 6.5 Bene sulla sinistra, meglio del suo opposto Maicon, dove attacca e difende correndo tantissimo.
Keita 5 Spesso è l’uomo più avanzato (perché? ). Soffre il pressing di De Jong.
De Rossi 5.5 Buoni interventi in fase difensiva. Nella ripresa viene ammonito e Garcia lo toglie.
Nainggolan 6 Non il miglior Nainggolan della stagione, ma ci può stare. Non può sempre tirare la carretta.
Gervinho 6 Murato da Diego Lopez al 29′, nel primo tempo mostra qualche spunto interessante. Nel secondo tempo sparisce, a parte al 90′ quando da una sua giocata nasce l’unico tiro in porta della ripresa. Davanti la porta è tutto tranne che freddo e, soprattutto, cattivo.
Totti 5 Capitano in difficoltà. Il Milan la mette sull’agonismo ed ha difficoltà ad inventare.
Florenzi 6 Corre tanto, prova a puntare l’uomo, non riuscendo sempre a superarlo, ma almeno ci prova.
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Torosidis 5 Entra malissimo in partita. Sbaglia tutti i cross.
Ljajic 5.5 Prova ad inventare qualcosa, ma anche lui è confuso e sbaglia molto, non puntando mai l’uomo.
Destro sv
All.: Garcia – Quella del secondo tempo è forse la peggior Roma della stagione per produzione. Un tiro in porta (al 90′) con 25 minuti in superiorità numerica. Roma lenta e confusa, fino all’espulsione rischia anche qualcosa. I cambi sono tardivi. Dov’è la Roma combattiva che aveva promesso? Entra la punta centrale e non arriva un cross a centro area. Giusti i fischi a fine partita: basta proclami, è ora di parlare al presente ed evitare i “combatteremo, vinceremo, faremo” che, inevitabilmente, gli si ritorcono contro.
Gp