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AS ROMA Nainggolan, un 2014 da Superman

Nainggolan
Nainggolan

La strada per lo scudetto 2015 è ancora lunga e impervia, ma Carlos Tevez e Radja Nainggolan possono festeggiare in famiglia un Natale felice e fare ottimi proponimenti per il nuovo anno: l’Apache e il Ninja sono stati infatti tra i maggiori protagonisti dell’anno solare che hanno contrassegnato con prestazioni straordinarie, giocate da gladiatori, esempio e simbolo di Juve e Roma, le eterne duellanti in fuga dal gruppo delle comprimarie.

Loro, nemici che si rispettano, sono accomunati anche da un destino beffardo che li ha privati, per discusse decisioni dei rispettivi ct, di un ruolo da protagonisti in nazionale ai mondiali del Brasile. Sono loro comunque il top del 2014 in serie A mentre tra i nuovi eroi cresciuti nella stagione un posto speciale hanno conquistato Paulo Dybala, l’artista eccentrico di un Palermo in crescita e Manolo Gabbiadini,l’ultimo campioncino del made in Italy in procinto di trasmigrare a Napoli. L’oscar del 2014 della serie A ha un candidato principale, Carlitos Tevez.

Classe, estro, intuito, senso della squadra di cui è collaudato protagonista. La Juve di Conte e di Allegri deve molto all’argentino giramondo, protagonista anche in situazioni estreme: il ‘nemicò Brasile, le due infuocate sponde di Manchester. A 30 anni arriva a Torino e sospinge la Juve al terzo scudetto con 19 gol il primo anno e 10, capocannoniere, nei primi quattro mesi della nuova stagione.

Censurato in passato per un carattere difficile, a Torino è esempio di serietà e abnegazione, un professionista coi fiocchi, un campione da ammirare al culmine della carriera. Nainggolan alla Roma nel gennaio scorso è stato un colpo pirotecnico di Walter Sabatini che con un gioco di prestigio ha beffato Juve e Napoli: il lungo infortunio di Strootman lo ha promosso subito titolare e piano piano il belga-indonesiano, che ama cinguettare sul web, è diventato l’anima della Roma, l’idolo dei tifosi: centrocampista completo che chiude e rilancia, che conquista palloni, si proietta in avanti e segna gol in acrobazia, è sempre l’ultimo ad arrendersi e su lui Garcia conta ciecamente. Nell’anno solare è stato quasi sempre titolare con prestazioni tambureggianti, gol decisivi e spettacolari, un’applicazione costante, stantuffo implacabile di un centrocampo che può contare sulle chiusure di De Rossi, la personalità di Keita, l’estro di Pjanic.

Ora Radja è pronto a collaborare col rientrante Strootman, intanto si è ritagliato un ruolo importante anche in nazionale. Il talento più fulgido della stagione viene dall’Argentina e spopola a Palermo, sulle orme di Cavani e Pastore, in un ruolo che ricalca quello del connazionale Aguero.

Il ventunenne Dybala è un predestinato e sta ripagando i 12 mln spesi da Zamparini: trequartista, rifinitore ma anche risolutore, ormai regala gioielli di assist e gol in ogni partita. Sette i gol realizzati finora, come Manolo Gabbiadini, talento sbocciato che si fa ammirare con punizioni, giocate sopraffine ma anche conclusioni da attaccante di razza, come il perentorio colpo di testa che ha sancito il pari di ieri con l’Udinese. È stato l’ ultimo regalo alla Sampdoria, seconda squadra di formazione dopo l’Atalanta del 23/enne gioiello italiano di scuola Juve che ora approderà al Napoli per fare coppia con Higuain e Callejon, in attesa del recupero di Insigne.

Ma accanto a loro sono tanti i protagonisti della stagione: i portieri Perin e Diego Lopez, i difensori Romagnoli e Bonucci, l’esterno Iago Falque, i centrocampisti Bonaventura, Pogba, Kovacevic, gli attaccanti Menez, Zaza, Icardi e Okaka. A metà stagione c’e già tanta carne al fuoco, ma resistere ad alti livelli fino a maggio sarà dura anche per i superman finora incontrastati protagonisti.

Fonte: ansa.it

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