(U.Trani) – Contestato, regolare ma soprattutto prezioso per lo scudetto. Il gol di Astori, da centravanti di razza, lancia la Roma che, prima all’ora di pranzo, ritorna seconda dopo cena dietro la Juve, recuperando 2 punti in classifica: ora è a meno 1. Il quinto successo esterno, dunque, fa aumentare la convinzione nel gruppo di Garcia alla partenza nel nuovo anno. Senza gli africani Keita e Gervinho e con il diffidato Nainggolan in panchina per avere la certezza di schierarlo domenica nel derby, i tre punti presi al Friuli valgono più di quanto si possa immaginare, anche perché l’esibizione non è certo esaltante. Ma la difesa non prende reti per la terza gara di fila, Strootman finalmente sembra recuperato e Iturbe sta uscendo dal letargo. E De Rossi offre la migliore prestazione stagionale.
ERRORI EVITABILI – La rete del successo, contestata dall’Udinese, èregolare: la palla, dopo aver colpito la traversa, ha superato la linea di porta. Astori, interrompendo il digiuno personale di 33 mesi, diventa il tredicesimo marcatore giallorosso. L’arbitro Guida ha deciso nel modo giusto e senza ascoltare l’addizionale Maresca che ha provato a farlo sbagliare. La goal line technology, usato all’ultimo mondiale e in Premier, aiuterebbe a cancellare le polemiche e i sospetti. La Federcalcio sta trovando lo sponsor per coprire i costi (160-180 mila euro a stadio) e partire già dal prossimo torneo. Stramaccioni chiede un rigore, entrata di Emanuelson su Kone (e palla), ma il direttore di gara non lo ha concesso, ascoltando stavolta Maresca che lo ha portato fuori strada.
SCELTE INDOVINATE – Garcia ha nuovamente escluso Destro. Dentro Totti, nel tridente con Ljajic e Iturbe. Fuori anche Nainggolan e Florenzi, due dei tre diffidati per il derby. De Rossi, il terzo, è stato decisivo sia come marcatore centrale, aiutando Manolas e Astori che comunque hanno giocato con efficacia e attenzione, sia come regista nella trama del match. La sorpresa piacevole del viaggio a Udine è stata, proprio in mezzo al campo, la presenza autoritaria di Strootman, titolare come nella gara di un mese fa contro il Sassuolo. Ora, fisicamente quasi al top, può dare una grande mano ai compagni. Spesso Pjanic si è alzato dietro a Totti per il 4-2-3-1, scelto a tratti per portarsi a Roma i tre punti. Il 3-5-2 dell’Udinese ha tenuto solo perché spesso Stramaccioni ha abbassato, in fase di non possesso palla, Widmer e Gabriel Silva: cinque difensori in linea per la sopravvivenza. Il fluidificante mancino ha però fallito la palla del pari su assist di Di Natale che ha finito la gara in anticipo, uscendo qualche minuto dopo Totti, e senza segnare come l’amico giallorosso.
OCCASIONI DA SFRUTTARE – L’attacco della Roma, intanto, fa ancora cilecca. Davanti, quando è uscito il capitano, sono aumentate le chance: Florenzi e prima di lui Pjanic ed Emanuelson le hanno sprecate, lasciando aperta una gara senza storia e con De Sanctis spettatore. Il difetto va eliminato.