(L. Valdiserri) Il cartello visibile a tutti, in favore di telecamera: «Je suis Charlie».
Ma, se possibile, ancora più bella e significativa la scelta «nascosta» di Rudi Garcia: sopra ogni sedia della sala stampa di Trigoria, una matita. «C’e stato un attacco non solo alla Francia e all’Europa, ma anche alla libertà d’espressione e voi giornalisti sapete cosa significa. Ho messo questo simbolo della matita perché questa libertà deve restare per sempre, gli eventi tragici di Parigi non cambieranno le cose. Noi, come i giornalisti di Charlie Hebdo, proviamo a divertire la gente. Per questo mi sento uno di loro. Dopo questa tragedia siamo tutti Charlie Hebdo». E le polemiche del dopo Udinese-Roma? «Ci sono tante cose più serie di cui parlare, non voglio perdere tempo con queste cose puerili. Voglio parlare di calcio, di gioco e di campo». Chapeau!