TORINO – Occasione fallita. La Roma accorcia sulla Juve (-2), ma i bianconeri possono scappare a +5 se domani vincono con il Verona allo Stadium. Per i giallorossi è il secondo pareggio consecutivo, un rendimento non proprio da scudetto. Nella notte del Barbera è il fattore D che fa la differenza, Dybala e Destro: la conferma e la rinascita, in un match che in fin dei conti non accontenta nessuna delle due. Il Palermo c’ha messo talento e grinta, la Roma gli attributi nella ripresa per uscire indenne da uno stadio sempre difficile come il Barbera.
JOYA IMMEDIATA – Totti, influenzato durante la settimana, resta in panchina. In attacco Garcia si presenta con Destro, Ljajic e Iturbe con Florenzi terzino destro al posto di Maicon. Dal 1’ anche il giovane argentino Paredes, a comporre il trio Strootman e Pjanic. Iachini recupera Dybala e subito si vede. Un passaggio corto di Astori permette ai rosanero di trovarsi in superiorità numerica: scambi veloci e Vazquez mette Dybala in condizione di battere De Sanctis per l’1-0. La Roma accusa il colpo per tutto il primo tempo, “la joya” fa impazzire centrocampo e difesa giallorossa. L’unico sussulto della squadra di Garcia è al 29’ quando Destro sbaglia lo stop che gli avrebbe consentito di trovarsi a tu per tu con Sorrentino. Ma di tiri in porta, da parte dei giallorossi, nemmeno l’ombra.
LA REAZIONE – Nella ripresa scende in campo un’altra Roma, più volitiva e pimpante, “merito” anche di un Palermo che comincia a perdere lucidità. E’ su calcio piazzato che arriva il pari (54’): Pjanic trova la testa di Strootman che mette in mezzo per Destro sul filo del fuorigioco, è 1-1. Dybala avrebbe subito dopo l’occasione per il 2-1, ma De Sanctis è reattivo sul suo diagonale mancino (56′).
TOTTI DENTRO – Al 74’ l’argentino, esausto, lascia il posto a Belotti. Sei minuti dopo e è il turno di Ljajic, che fa spazio a Totti. Occasioni zero, l’agonismo prevale, ma al 93’ il Palermo avrebbe la possibilità di vincere la partita. Belotti scatta sul filo del fuorigioco e si trova tutto solo davanti a De Sanctis. Per Damato è oltre la linea dei difensori: il Palermo protesta, ma subito dopo arriva il triplice fischio.