(F. Oddi) – Ha i 18 anni di Verde e Sanabria, Nemanja Radonjic, ma a Empoli non gioca neanche in Primavera, e lo scorso anno a Trigoria ne ha combinate…: l’anno prossimo giocherà nella Roma. O quantomeno dovrebbe, visto che venerdì il club giallorosso ha depositato due contratti col suo nome, l’acquisto a titolo definitivo dall’Empoli e contestuale cessione in prestito, fino al 30 giugno. Facile che al prestito ne segua un altro, per un classe ’96 che in pochi mesi è passato anche per l’Academia de Futbol di Gheorghe Hagi (ottimi rapporti con la Roma) dopo aver lasciato il Partizan Belgrado, dove tutto era iniziato. Non volle firmare il contratto con loro, leggenda racconta per questioni di tifo per i rivali della Stella Rossa: Sabatini ci mise le mani sopra, portandolo a Roma giusto un anno fa, pur sapendo di non poterlo tesserare prima dell’estate.
PRIMI DUBBI Leggende son fiorite anche sui suoi passatempi di quei mesi, simili a quelle che si narravano su Jedvaj: pare facesse vita più da scapestrato che da calciatore, e che non riuscisse a sottostare alle rigide regole di un pensionato di Trigoria da cui si allontanava volentieri, a volte con l’aiuto dell’amico Ljajic. Giocò il Viareggio, dove è consentito schierare un non tesserato, e giocò tutte le 3 gare: all’ala sinistra per inquadrare la porta col destro, con cui segnò un gran bel gol ai colombiani dell’Envigado. Tecnica e dribbling nettamente sopra la media – ha il procuratore di Ljajic e Jovetic, il potente Ramadani, che non si muove se non fiuta affari –, ma testa rivedibile: quando in estate lasciò Roma, firmando a titolo definitivo per l’Empoli si pensò a un viaggio senza ritorno, era solo un modo per prenderlo senza occupare la casella per l’extracomunitario, lo stesso prestito mascherato fatto per Paredes e Sanabria con Chievo e Sassuolo. Con la Primavera toscana zero presenze, con la prima squadra pure: ha la maglia numero 98, ma non se lo sono portati neppure stasera in Coppa Italia. Ambientamento, dicono.