(L. Valdiserri) Vincenzo Montella per rompere una maledizione (6 sconfitte in 6 partite contro la Roma da quando è alla Fiorentina, 5 in campionato e una in Coppa Italia), Rudi Garcia per continuare a inseguire la Juventus e mettere la sordina alle critiche per quelli che anche lui definisce «qualche pareggio di troppo».
Il posticipo del Franchi promette buon calcio, come Fiorentina e Roma hanno sempre mostrato negli ultimi anni, anche con altri allenatori, ma questa volta la posta in palio sembra più alta. Per una volta sia Montella che Garcia, anche se non lo diranno mai, si accontenterebbero di una «brutta» vittoria. «Per loro è una partita delicata — dice Montella, che ha appena ritrovato i gol di Mario Gomez —. Per questo ci saranno difficoltà maggiori, ma dipende tutto da come riusciremo a controllare l’emotività. Cerco di vivere queste situazioni con distacco, proverò a farlo anche questa volta. Però sarà sempre un piacere vedere un compagno con cui ho giocato».
Garcia ha risposto alle critiche che lo hanno investito dopo RomaEmpoli: «Ho sentito che mi sono italianizzato, ma questa è una cosa positiva. Sono contento di essere un po’ italiano, siete un bel popolo. Il rigore che ci è stato assegnato contro l’Empoli? Si può dire che forse c’era e forse non c’era, ma di sicuro non che era inventato. Il direttore di gara era ben piazzato, io faccio parte del 50% di persone che dicono che il rigore c’era, ma so che l’altro 50% non la pensa così. Bisogna dare fiducia agli arbitri, sono onesti».