Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.
Quarto pareggio consecutivo, sesto nelle ultime otto giornate. Vittoria in casa che manca da Roma-Inter 4-2 del 30 novembre. Juve a +6, probabilmente oggi a +9 e Napoli sempre più vicino, attualmente a -7, ma oggi potrebbe diminuire il distacco a -4. Bastano questi numeri per dire che la Roma è in crisi profonda? Speriamo di si, perché questa squadra con l’ennesima prova scialba e irritante contro l’Empoli sta buttando nel cestino, se non lo ha già fatto, un lavoro di almeno un anno e mezzo. E non basta il gol di Maicon o l’ormai puntuale reazione nella ripresa a salvare la faccia. Qui c’è da fare qualcosa e alla svelta. Nel marasma cosmico poi ecco spuntare Doumbia e Ibarbo, con un’ipotetica spesa a giugno di oltre 30 milioni di euro, andando a riempire un reparto già affollato e confuso, con due chiamiamole punte. E ci si sorprende ancora dei fischi?
IL MIGLIORE: Radja Nainggolan
Contro l’Empoli l’unico sufficiente è ancora una volta Radja Nainggolan. Nonostante molte giocate non riescano più e il fiato sembra dimezzatosi, il belga cerca in ogni modo fino alla fine di dare una scossa alla squadra. A fine partita sono cinque i tiri verso la porta e solo in un’occasione il Ninja riesce a centrarla con un piattone di destro dal centroarea su cui Sepe non ha grossi problemi a bloccare il pallone. Tiri imprecisi e inconcludenti è vero, ma è l’unico nella Roma, assieme a Keita, a verticalizzare il gioco, a far salire la squadra e ad alzare il ritmo. O almeno ci prova. Si inventa una gran palla per Florenzi nella ripresa ma il numero 24 si addormenta in area. Conquista anche un’ottima punizione da una posizione invitante per il destro di Pjanic, ma il bosniaco sciupa. A fine partita si incattivisce con il mondo e spara la palla in tribuna, confondendo un fischio qualunque con il fischio finale dell’arbitro, guadagnandosi un giallo veramente ridicolo. Se anche lui va in confusione, qui c’è qualcosa che non va…
IL PEGGIORE: Rudi Garcia
Il giocattolo si è rotto ed è palese. Se la Roma versione 2014/2015 non corre da novembre la colpa non è sempre di qualcun’altro o di qualcos’altro. Alla base c’è una preparazione fisica clamorosamente sbagliata (il preparatore è stato scelto da Garcia, ndr) ed una dubbia quantomeno assente preparazione mentale alla squadra. Ad oggi il primo imputato non può che essere Rudi Garcia. Il tecnico francese dopo l’ennesimo amaro 1-1 contro l’Empoli cerca ancora scuse, o almeno ci prova, davanti alle telecamere, ma lo stato confusionario è ormai dilagato. Lo dimostra il cambio Totti per Florenzi dopo l’espulsione di Manolas. Garcia preleva dal campo l’unico giocatore capace di prendersi responsabilità e di inventare qualcosa e lascia sul prato verde un Ljajic che sembra essersi ripristinato alla versione originaria, tanti dribbling e poca sostanza. A questa Roma va tutto male, ma Garcia non l’aiuta, anzi. Ora basta parlare di arbitri. Basta parlare di sfortuna. Basta parlare di infortuni e di assenze. Basta alibi. Basta tutto. Se Destro gioca male non è colpa dei tifosi, se la Roma non tira in porta non è della sfortuna, se la Juve scappa a +9 non è colpa degli arbitri. E’ ora di prendersi le proprie responsabilità.
Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)