La Roma ha fatto giurisprudenza ma come spesso accade in Italia, la legge non è uguale per tutti. Il Giudice Sportivo non ha preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti di Carlos Tevez, reo di aver colpito a palla lontana il difensore dell’Udinese Thomas Herteaux. L’argentino, nel tentativo di sorprendere alle spalle l’avversario, lo ha colpito con una gomitata al volto. L’arbitro Gervasoni ha interrotto il gioco nell’occasione, fischiando punizione per i friulani.
Nel dispositivo emanato dal Giudice Sportivo si legge: “Il Direttore di gara, interpellato da questo Ufficio, dichiarava (con mail delle ore 15.11 odierne) “… su segnalazione dell’Assistente n. 1 (il signor Stefani, ndr) sanzionavo con un calcio di punizione diretto il comportamento falloso del giocatore della Juventus n. 10 Tevez”.
Quindi ecco la decisione di Tosel: “Tale valutazione, insindacabile nel merito da questo Giudice, rende la segnalazione del Procuratore federale carente della condizione di ammissibilità“. Ma lo scorso anno, in un precedente analogo riguardante la Roma, non prese la stessa decisione, anzi…
IL PRECEDENTE – Lo scorso anno Mattia Destro venne squalificato per tre giornate dopo aver colpito al viso Davide Astori, che vestiva la maglia del Cagliari. Gesto non congruo al movimento del corpo ma in quell’occasione addirittura l’arbitro Massa ammonì il centravanti oggi passato al Milan. Tosel, in quel caso, non dichiarò “inammissibile” la richiesta della Procura Federale nonostante l’intervento molto più concreto dell’arbitro. Il Giudice Sportivo, con un fitto scambio di mail, portò Massa ad ammettere il proprio errore, rifilando così la squalifica di tre giornate a Destro, togliendo alla Roma uno dei giocatori più in forma in quel momento e allo stesso Destro l’opportunità di mettersi ancora più in mostra per il Mondiale con l’Italia. Ma in Italia, spesso, la legge non è uguale per tutti…
Daniele Luciani