(R. Buffoni) Evaporata, sparita. C’è chi comincia a credere che la Roma d’inizio stagione non sia mai esistita, che sia stata un’allucinazione collettiva. Perché guardando oggi i giallorossi non si scorge nulla di ciò che si vide nella notte dell’esordio in Champions, 5-1 al Cska; o nella serata di Manchester, con un 1-1 alla fine apparso stretto; o nella splendida e insieme terribile notte del ko per 3-2 allo Juventus Stadium, nel Rocchi Horror Football Show.
A spazzarla via quella Roma – che già aveva perso Castan e non aveva Strootman – ha cominciato l’1-7 col Bayern. Un’umiliazione che ha sconvolto le convinzioni di una squadra che si sentiva bellissima ma che, alle finali di miss Universo, si è scoperta racchia. I proclami di vittoria dello scudetto, che in autunno sembravano sacrosanti vista la rosa a disposizione di Garcia, oggi fanno sorridere. Una statistica del sito Transfermarkt dice che dal 2012 la Roma è la società italiana che ha investito di più sul mercato: 184,8 milioni di euro. Più dello spauracchio Bayern (184,4). Eppure la Juve sembra molto più lontana dei 7 punti reali, mentre sul collo arriva l’alito del Napoli staccato di 4 lunghezze. Perché la sfilza di pareggi e il ko in Coppa con la Fiorentina sono arrivati al termine di prestazioni imbarazzanti. La Roma non corre, non gioca, non segna. E subisce. Una crisi nera e vera.