(U. Trani) Tanto per non farsi mancare niente, anche Totti rischia di star fuori. Colpa dell’influenza che in Italia sta colpendo un po’ tutti. Nella Roma ha preso la mira sull’unico titolare, tra gli attaccanti, rimasto a disposizione per questa gara da dentro o fuori contro il Cagliari. C’è solo da aspettare il buongiorno: la notte porterà il capitano in campo al Sant’Elia o lo costringerà inesorabilmente alla resa. Qui, comunque, c’è. Cappello grigio di lana con il teschio nero sul lato destro, piumino scuro smanicato del club, felpa anche questa grigia e scarpe da ginnastica. Eccolo in primo piano. Anche perché di chiacchiere non ne girano sul suo conto solo quando va in campo. Voci insensate pure quando rimane fuori. In attesa di volare in Sardegna, pallido e fiacco, è passato due volte a Trigoria. La prima, al mattino, per farsi visitare. Leggera alterazione, sintomi influenzali, tosse e brividi. Garcia gli ha consigliato di andarsene subito a casa, lui si è fermato per una decina minuti in palestra ed è tornato sotto le coperte. Poche linee di febbre, leggera nausea e gambe indolenzite. Le sue condizioni, dopo pranzo, non sono cambiate. Lo staff medico ha escluso che si tratti di virus. Probabile il colpo di freddo. A metà pomeriggio era di nuovo al Bernardini. Per salire in pullman e spostarsi a Fiumicino con i compagni. Se l’allenatore ha semplicemente detto che «sarà valutato nelle prossime ore», gli altri (dottori, fisioterapisti e preparatori) hanno incrociato le dita: «La speranza è che non si svegli con la febbre».
ALTRA RICCHEZZA – Un girone fa lo scenario era completamente diverso. Nella gara d’andata proprio contro il Cagliari, il 21 settembre all’Olimpico, Pjanic, Ljajic e lo stesso Totti si accomodarono inizialmente in panchina. Garcia, perso Castan la settimana prima a Empoli, ancora poteva permettersi il turnover, per smaltire la fatica di Champions contro il Cska e aspettare il Parma nel turno infrasettimanale. Nessuno ha ricordato gli assenti Astori e De Rossi. Pjanic è entrato a metà ripresa, a successo acquisito. Ljajic lo ha seguito dopo qualche minuto. Totti si è goduto la terza vittoria di fila contro l’amico Zeman. La Roma a punteggio pieno. In Italia e in Europa.
SENZA PUNTE – Oggi, invece, il capitano deve esserci per forza. E’ rimasto solo. Non del tutto con il papà Enzo che ha anticipato lo sbarco sull’isola e sarà in tribuna nel pomeriggio. L’attacco giallorosso, pur con il miglior finalizzatore Ljajic (7 gol), che punta però non è, si aggrappa ancora a Totti, come accade da più di un ventennio: Destro è al Milan, Borriello al Genoa, Gervinho e Doumbia con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa, Ibarbo già in fisioterapia. Tra i convocati si rivede Sanabria, il diciottenne paraguaiano che ha attraversato l’oceano per tornare a disposizione, direttamente dal Sub 20 sudamericano. E con lui il coetaneo Verde, saetta della Primavera di Alberto De Rossi. Tra i 22 convocati, tre portieri, compreso il diciottenne Marchegiani che si tira dietro anche altri ragazzi del vivaio. Dal difensore Calabresi alla mezzala Pellegrino e all’attaccante Vestenicky. Con loro anche Uçan e Paredes, il secondo da considerare titolare in questo giorni di piena emergenza. C’è Spolli, l’ultimo arrivato, ma ne mancano 12.
LE OPZIONI – Se Totti non ce la dovesse fare, Garcia, come a Monaco contro il Bayern, potrebbe spostare Nainggolan sulla fascia nel 4-4-1-1 e magari usare il doppio mancino con Holebas e Cole in fila sulla fascia sinistra. Davanti Ljajic da prima punta, Paredes e Pjanic ad alternarsi nel ruolo di trequartista. Ma contro il Cagliari serve la vittoria. «E bisogna rischiare». Allora è linea Verde.