

Un piccolo sacrificio accettato da Garcia, che ha potuto comunque abbracciarlo e scambiare due chiacchiere con lui ieri pomeriggio, quando l’ex Arsenal si è palesato a Trigoria, trovandoci per la prima volta il compagno di nazionale Doumbia, sbarcato nella capitale qualche ora prima. I due non hanno lavorato con la squadra, l’ex Cska si è sgranchito le gambe in palestra perché il viaggio notturno dalla Russia l’aveva stremato: sveglia alle 2 di notte, volo alle 4 e arrivo nella capitale alle 8.30. Le visite mediche le ha iniziate ieri al Gemelli e le ultimerà oggi al Campus. A Fiumicino le prime parole: «Mi sento bene, forza Roma», poi la mini-intervista al canale ufficiale: «Sono contento di essere qui. La maglia numero 8 è la prima che ho indossato nel Cska nella stagione in cui sono stato capocannoniere, qui non era disponibile (ce l’ha Ljajic, ndc) e così ho optato per l’88». Magari raddoppierà anche i gol. Gervinho è atterrato alle 12.30, dopo un lungo viaggio con scalo a Parigi, ritardato di 24 ore a causa di un doppio lutto famigliare: «Sto bene, adesso sono tornato. Non sono io l’uomo determinante della Roma, lo è la squadra».
Florenzi e Ljajic sono i favoriti per iniziare la gara con Gervinho, ma Verde mantiene accesa la speranza di un bis da titolare. La maglia sarà un po’ diversa, però: ci sarà la scritta «buon anno» in cinese e tutta la Cina, alle prese col capodanno, potrà vedere Roma-Parma in tv. Un’iniziativa per l’esportazione del marchio e una per il sociale: Florenzi e Nainggolan sono stati in visita a due istituti romani per sensibilizzare i bambini sui valori dello sport. Dai banchi di scuola al campo, la Roma vuole tornare a dare lezioni di calcio. Con il fattore africano in più.