(V.Meta) – L’ultima volta che si erano visti era stato per un raduno dell’Under 20 a settembre. Luca Antei e Paolo Frascatore si sono ritrovati a Natale durante una brevissima parentesi romana prima di riparire per Grosseto l’uno e per Benevento l’altro.
«Ma davvero è passato tutto questo tempo?» si chiedono guardandosi increduli. Luca e Paolo, le Iene della Primavera campione d’Italia, si sono conosciuti a via del Baiardo quando avevano dodici anni e da allora una separazione così lunga non l’avevano mai sperimentata. Sarà anche per questo che quando mettono insieme i ricordi sembrano leggere dallo stesso spartito.
Vi ricordate il primo giorno che vi siete incontrati al Tor di Quinto?
Antei: Io me lo ricordo perché gia stavo al Tor di Quinto da qualche anno quando lui è arrivato e aveva il mio stesso ruolo, davanti alla difesa con il numero 4. Il primo giorno subito partita 11 contro 11, io da una parte e lui dall’altra. Frascatore:Mi ricordo questa partita e mi ricordo che lui era bravo, però non è che lo temessi, anche perché appena arrivato m’hanno messo subito in difesa e non c’è stato problema di ruolo. (…)
Adesso c’è l’Under 20, Di Biagio è una persona fantastica a livello umano e sa di calcio molto più di altri. Vestire la maglia della nazionale è la cosa più gratificante di tutte.
Vi dispiace un po’ essere andati via senza esordire?
Antei: Beh, io ho fatto il ritiro, ho giocato a Valencia. Poi ho fatto il triangolare a Innsbruck… ne abbiamo presi pochi… magari era perché giocavo io… No, in realtà all’inizio dovevo restare perché mi avevano detto così. Poi l’acquisto di un difensore e tutto mi ha fatto trovare il 30 agosto a dover andare a giocare fuori. Però sono contento dell’esperienza fatta e spero di tornare. Frascatore: Io probabilmente avrei fatto il ritiro se non fossi andato via subito. È stata una scelta mia, mi dispiace non aver esordito ma secondo me non sono pronto per stare con loro.
L’anno scorso eravate partiti in modo normale, anzi avevate pure perso qualche partita.
Antei:Avevamo perso 3-0 a Palermo, 4-2 a Lecce e 4-0 il derby: diciamo pure che eravamo partiti male. Frascatore: Ma quando prendi gli schiaffi poi migliori, se non li prendi poi magari li prendi alla fine. (…)
La sera prima?
Antei: Io ho fatto una passeggiata e poi me ne sono andato a dormire. Frascatore:Io sono stato in camera a fare scarico con la muscica, stavo a pezzi. E il giorno della finale? Frascatore: Mi ricordo il viaggio in pullman verso lo stadio: tutti tesisssimi, io ero molto teso e sentivo la musica per provare a calmarmi… e Luca dormiva. Quando siamo arrivati gli ho dovuto dire “o Lu’ ti devi svegliare, dobbiamo anda’ a fa’ la finale…”. Io quella notte mi sa che avrò preso sonno alle tre. Antei:Io invece lo trovo rilassante. Frascatore: Però vedere lui mi ha messo tranquillità. Ho detto: se dorme prima di una finale scudetto, si vede che possiamo stare tranquilli. Antei: Io ho notato che la squadra dall’inizio dell’anno alle finali è migliorata tantissimo. Nel precampionato avevamo fatto una finale con la Lazio al Tirreno e Sport, io sono stato espulso dopo 30 minuti e mi ricordo la tensione dei ’93. Era il loro primo derby Primavera ed erano agitatissimi. Piano piano la cosa è migliorata e alle finali, certo, c’era tensione ma appena cominciata la partita abbiamo giocato e via. (…)
Se non avessi fatto il calciatore?
Frascatore: Avrei fatto rugby come mio fratello. Un lavoro? Il dj! Antei:Ogni tanto dice “me sa che lascio…”. Frascatore:No, sono un appassionato, ma devi iniziare presto perché la cultura musicale puoi anche averla, ma per produrre e mixare devi imparare un sacco di cose e sfondare è difficile quanto fare il calciatore se non di più. Antei:Io questa passione non ce l’ho. Avrei fatto l’università, credo. La cosa migliore dell’altro? Frascatore: La tranquillità con cui scende in campo gliela invidio molto, se ce l’avessi renderei molto di più. Antei: L’umiltà.
Quanto vi hanno aiutato le vostre famiglie?
Frascatore: Tanto. La mia mi ha sempre lasciato libero di fare quello che volevo, se volevo smettere potevo. Mi hanno giustamente obbligato a studiare: per tre anni studiavo fino a mezzanotte e non perché me lo dicevano loro, perché lo sentivo come un bisogno io. E poi sono le uniche persone che mi sono state vicine nei momenti di difficoltà.Antei: Vero. Quando ha avuto quell’infortunio grave sono spariti tutti ed è rimasta solo la famiglia. Mia madre se non studiavo mi avrebbe ammazzato. Io devo dire che sono contento di quello che sto facendo soprattutto per mio fratello. Quando sono passato alla Roma era fra i ragazzi più felici del mondo. Per lui farei qualsiasi cosa. I miei mi danno una sicurezza, anche in questi primi periodi a Grosseto non giocavo e i miei mi dicevano che alla fine è il primo anno e poi, come dice mia madre, non sono ancora nessuno. (…)
Esprimete un desiderio per il 2012.
Antei: Un desiderio calcistico? Spero di continuare a giocare come sto facendo, restare in Under 21 e magari il prossimo anno passare in A. Frascatore: Io spero di lavorare per la B e migliorarmi, alla fine il mio obiettivo era quello. Vediamo… Spero di giocare. Antei: Che malinconia, però… Frascatore:Ok, allora speriamo di passare una bella estate. Antei: Ecco, speriamo di andare in vacanza. Io però spero di fare i playoff: te l’immagini il Grosseto in Serie A?