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GAZZETTA DELLO SPORT Feyenoord, Toornstra il genio e Immers l’ultrà: attenti a quei due

I tifosi del Feyenoord, detti "Kakkerlakken", gli scarafaggi
I tifosi del Feyenoord, detti “Kakkerlakken”, gli scarafaggi

(A. Cordoicini) Misteri del calcio. Il Feyenoord è stato premiato per la quinta volta consecutiva miglior vivaio d’Olanda, e due suoi giocatori chiave non sanno nemmeno cosa sia una scuola calcio. Sono due ritardatari Lex Immers e Jens Toornstra, sbarcati nel professionismo a un’età nella quale solitamente si pianifica un futuro che contempla il pallone solo come hobby.
immers ultrà A 19 anni Immers faceva l’apprendista elettricista, sgambettava sul campetto del Vredenburch e ogni weekend era una presenza fissa nella curva dell’Ado Den Haag. Un ultrà di quelli tosti, con tanto di cicogna (simbolo della città di Den Haag e, pertanto, dell’Ado) tatuata sulla schiena. Fino a quando è arrivata la chiamata della sezione Jong, equivalente alla nostra Primavera: 500 euro mensili di stipendio, e la carriera di questo spilungone è decollata, pur con qualche sbandata. Come le 4 giornate di squalifica prese nel 2011 per antisemitismo, dopo essere stato pizzicato a intonare con gli ultrà, nel corso di una festa per una vittoria sull’Ajax, cori che inneggiavano alla «Jodenjacht» (caccia agli ebrei). Perché in Olanda insultare gli ebrei significa insultare l’Ajax, nonostante le radici ebraiche del club siano un falso storico ormai comprovato. In campo però le cosa girano alla grande, Immers trascina l’Ado a suon di reti addirittura in Europa League, quindi saluta la compagnia e si sposta a Rotterdam. Al Feyenoord fa da spalla a Pellè e segna 24 reti in due anni, mentre quest’anno, complice la partenza del bomber italiano, le polveri si sono un po’ bagnate.

Meno truce di Immers è Toornstra, arrivato nel calcio che conta ancora più tardi, a 20 anni, mentre frequentava con profitto la facoltà di economia fiscale all’Università di Amsterdam. Nel tempo libero giocava con gli Alphense Boys, club dilettante del Zuid-Holland che aveva nel consiglio direttivo l’allora addetto stampa della nazionale olandese, Kees Jansma. Il quale ricorda: «Lo vedevo spesso prendere palla, farsi 80 metri saltando avversari come birilli e segnare. Quindi pensai: “Se questo ragazzo si allenasse 7 giorni a settimana anziché 2, dove potrebbe arrivare?”». Jansma lo segnala all’Ado Den Haag, ed ecco sbocciare un altro talento. La tappa successiva è Utrecht, dove si impone come uno dei centrocampisti più duttili ella Eredivisie. La scorsa stagione la chiude in doppia cifra giocando da numero 10, poi in estate arriva il passaggio al Feyenoord, dove però in quel ruolo c’è proprio ImmersToornstra non batte ciglio e si sposta quindi all’ala destra: oggi è il bomber stagionale degli olandesi in Europa League.

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