«Un aggettivo per Lotito? Irritante. Ma tutto questo non mi stupisce. È una situazione imbarazzante, che può minare l’entusiasmo e la passione dei tifosi». Così Demetrio Albertini commenta in una lunga intervista al quotidiano sportivo la vicenda del caso Lotito. «Io sono rimasto fuori da tutto, ma non mi dimetterò mai dall’essere un tifoso – prosegue l’ex vicepresidente Figc e sfidante di Tavecchio nelle scorse elezioni per la presidenza della Federcalcio -. Premetto di non essere in campagna elettorale. Tuttavia, se guardo alla Federazione, noto che ogni giorno c’è qualcosa da discutere, e non in senso positivo. Mi dispiace perché la Figc è un organo istituzionale, è un patrimonio sociale di tutto il Paese ed è per questo che, di fronte alle frasi di Lotito, non basta dissociarsi con le parole. Arrivare a mettere in discussione il merito sportivo è un’aberrazione».
E sulla decisione di Tavecchio di togliere la delega alle riforme al numero uno biancoceleste, Albertini commenta: «Ne prendo atto. Questa è la conseguenza di comportamenti non idonei al ruolo. Alcuni presidenti sono lontani dalla gente che ama il calcio. Girando per strada percepisci la diffidenza dei tifosi: sospettano che ci sia sempre qualcuno che voglia fare i propri interessi».