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GAZZETTA DELLO SPORT. Prandelli: “Si a Di Natale. I migliori? Voto Pirlo, Cassano e… Napolitano”

Cesare Prandelli

(L. Garlando)Prandelliha telefonato a Simone Farina? «Sì, l’ho ringraziato per il suo gesto, gli ho fatto gli auguri, gli ho detto che lo aspettiamo a Coverciano. L’ho sentito preoccupato. Vuole staccare un po’, restare in famiglia. Non dovremo lasciarlo solo. Ora ha il mio numero. Può chiamarmi quando vuole». Che razza di calcio è? Petrucci ha usato parole dure. «Le condivido. E condivido quelle di Platini. Bisogna riportare in primo piano il progetto sportivo, pensare al bene del calcio, ricordarci come lo amavamo da bambini. Il discorso economico dev’essere solo una conseguenza. E invece spesso si ha la sensazione che conti solo la spartizione dei diritti televisivi». E i famosi stage a reparti che ha chiesto ai club? «Provo a ripetere che non porterei via tempo a nessuno. Si tratterebbe di allenamenti e non partite. Ma aspetto ancora l’ok della Lega. Anche uno stage diventa un’impresa». Ha sentito Cassano e Balotelli per Natale? «Mario mi ha mandato un sms di auguri divertente. Con Antonio ho parlato a Natale. Vorrebbe spaccare il mondo… Ho dovuto frenarlo: fai con calma quello che ti dicono di fare; ti aspetterò fino all’ultimo secondo dell’ultimo giorno utile»Pare che Pepito Rossi stia bruciando le tappe. «Sì, mi dicono bene. A fine mese starò qualche giorno con lui in Spagna per vedere da vicino come procede il recupero»Se pensa a Euro 2012, le viene in mente la Spagna o il Trap? «La Croazia. Davvero. L’ho vista di recente. Squadra talentuosa, veloce, moderna. La partita più difficile in assoluto». Spagna e Germania, poi ce la giochiamo con tutte?«Ce la giochiamo con tutti comunque. La condizione fisica a fine stagione sarà determinante. Chi arriverà in fondo alla Champions potrà essere stanco, ma anche caricato a mille»Buffon è tornato. «È ancora il più forte del mondo. Ne è convinto anche lui». De Sanctis soffre i mister che sponsorizzano i propri portieri. «Io di Morgan sono molto, molto contento. Ha portato nel gruppo lo spirito giusto. Per lui spendo una parola in più». Ranocchia stenta a fare il definitivo salto di qualità? «Ha bisogno di stare bene per rendere al massimo. Ma il futuro è suo. Oggi il rendimento di Barzagli è una garanzia»Chiellini trapiantato a sinistra non è un problema? «No, anzi. Le conoscenze acquisite in altre zone del campo sono manna, un arricchimento. Come De Rossi difensore centrale. Se ne avrò bisogno, so di poterci contare». Il quadrilatero di centrocampo è un marchio di fabbrica definitivo. «Scartata l’idea degli esterni, ci abbiamo puntato forte: qualità e possesso hanno trasmesso coraggio. Abbiamo titolari riconoscibili, ma un Nocerino che segna 10 gol può rubare il posto a Montolivo. E poi la scelta del tipo di punte condizionerà la mediana». Se lo vede Pirlo Pallone d’oro? «Sì, anche perché vorrebbe dire che abbiamo fatto un grande Europeo… A centrocampo è il numero uno da dieci anni». Le risse di Osvaldo e Balotelli in allenamento? «Non serve codice etico. Per Osvaldo perché è già intervenuta la Roma, da grande squadra: i dirigenti sono stati esemplari. Per Mario perché l’episodio mi è sembrato gonfiato parecchio». Pazzini e Matri faticano, Gilardino non si ritrova«Quando dissi che Gila non era sereno, mi saltarono tutti addosso, lui disse che ci era rimasto male. Bastava chiamarmi e chiedere spiegazioni. Rossi e Cassano sono fermi. In attacco ho ampia e valida scelta, ma al momento forse sta bene solo Balotelli. Mi piacerebbe arrivare all’Europeo con almeno un paio di attaccanti caricati da una stagione da 15-20 gol».Chiami Di Natale e andrà sul sicuro… «Infatti a febbraio per l’amichevole con gli Usa lo chiamo. Ho deciso. Voglio vederlo con Balotelli, sono entrambi punte di movimento. Possono muoversi come Rossi e Cassano. Sono curioso di vederli insieme, potrebbero essere la soluzione». A patto che Di Natale renda come al Friuli. «Ha già fatto Europeo e Mondiale, lo so. Ma può anche essere maturato. E comunque non si può prescindere da uno che per tre anni consecutivi sta ai vertici della classifica cannonieri». Favorita per lo scudetto? «Non è che poi qualcuno si arrabbia come l’anno scorso, quando dissi che il Napoli avrebbe tenuto e mi accusarono di tifare Napoli?». Vada sereno…«Leggermente favorito il Milan che, specie in attacco, ha giocatori con più esperienza e più convinzione. Ma la Juve sta bruciando le tappe. Conte non le ha trasmesso solo grinta, anche idee di gioco che si vedono in campo. La Juve fa sempre la partita». Più facile che duri l’Udinese o che rientri l’Inter? «Credo a entrambe le cose. L’Udinese è la conferma che un valido progetto tecnico rende sempre, al di là dei singoli. Aggiungo la Lazio, che ha la qualità per lottare fino in fondo»Cosa l’ha sorpresa di più in questa prima parte della stagione? «L’Atalanta. Ha fatto cose straordinarie, calcio da vertice. La società e il popolo bergamasco non meritano la vicenda triste e imbarazzante di cui si parla in questi giorni»Dovesse eleggere l’azzurro del 2011? «Premierei tutti. Per applicazione e spirito ho trovato l’Italia che cercavo. Con questa premessa, faccio il nome di Cassano, che ha dato qualcosa in più. Mi ha sempre dimostrato l’euforia di esserci e di partecipare: “Io ci sono, io vengo…”»Starete in ritiro a Cracovia, legata al ricordo di Papa Wojtyla. «Quando Giovanni Paolo II venne a Caravaggio, andai a vederlo con le mie sorelle. Pioveva a secchiate. Il Papa scese dall’aereo e disse: “Non abbiate paura. È acqua benedetta”. Era come se quella pioggia ci scaldasse invece di bagnarci. Nessuno si è ammalato»Quando ha perso sua moglie Manuela, ha guardato al cielo? «Mai avuto dubbi. La fede ti rende più forte e sereno». Cos’è oggi il pensiero di Manuela? «Lo spiego spesso a mia figlia che è quella che più ricorre al ricordo della mamma. Manuela vive con noi nei ricordi più belli che abbiamo, dev’essere la gioia di ripensare a quei momenti»Manuela è il nome della sua nipotina. «L’ha scelto mio figlio. Manuela è nata il giorno del mio compleanno. L’ho subito detto chiaro ai genitori: voi la educate, io sarò il nonno che la vizia e basta…».Novella, sua nuova compagna, ha imparato il fuorigioco. «Ci capisce anche abbastanza. Quando ci siamo conosciuti, non seguiva il calcio. Mi sono piaciuti il suo carattere, le sue contraddizioni. È impulsiva, istintiva. Per scherzo le dico sempre che mi ricorda Cassano… Novella mi ha aiutato a ritrovare serenità. E mi ha restituito il sentimento dell’amore». Il Presidente Napolitano è stato eletto italiano dell’anno. «Mi piace, lo rispetto, lo adoro. È un orgoglio farsi rappresentare da una persona del genere. Mi hanno chiesto un parere su Mario Monti, ho risposto che mi fido della scelta di Napolitano. Il Presidente dovrebbe parlare di più, darci più consigli»Prandelli, lei però si è calato nell’Italia cialtrona dei cinepanettoni… «È stato abilissimo De Laurentiis a incastrarmi. Ero a San Pietroburgo, mi telefonò, risposi che dovevo chiedere in Federazione, lui con un secondo cellulare chiamò subito Abete in diretta…». Se i suoi azzurri pretendessero l’a
pplicazione del codice etico?
 «Chiederei le attenuanti generiche».

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