(C. Zucchelli) – Non avessero distrutto mezzo centro di Roma, sarebbero stati anche belli da vedere, i 6mila tifosi del Feyenoord all’Olimpico. Sembravano soldatini, tutti ordinati nel cantare, sedersi, alzare braccia e palloncini al cielo contemporaneamente e sembrava incredibile che alcuni di loro, appena qualche ora prima, avessero colpito al cuore Roma e i suoi simboli. La paura che serpeggiava fuori l’Olimpico, durante i 90’ non c’è mai stata: i tifosi olandesi hanno occupato tutto il settore ospiti e metà Curva Nord, i Distinti hanno fatto da cuscinetto, i romanisti sono stati sistemati in Tevere. Poco meno di 30mila i paganti, non ci sono mai stati cori contro l’avversario e considerando i timori è una notizia: i tifosi della Roma hanno pensato a Totti e compagni, fischiandoli per l’ennesimo pareggio, quelli del Feyenoord hanno cantato senza sosta, ben oltre il 90’ per un pareggio che vale oro.
VERSO ROTTERDAM Adesso la palla passa a Rotterdam e non solo per la qualificazione: in Olanda giovedì sono attesi 2.100 romanisti, l’allerta è alta, per questo saranno continui gli scambi di informazioni tra le società (da Roma partiranno, come di consueto, alcuni steward) e la polizia. Con la speranza che a nessuno venga in mente di «vendicare» quello che è successo a Roma, una città che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti troppo spesso con la furia dei tifosi, o presunti tali: da quelli del Cska a quelli del Legia Varsavia, fino a quelli del Tottenham, che nel 2012 furono accoltellati in un agguato in un pub, solo per citare alcuni dei casi più recenti.