(A. Catapano) – Il caso dell’anno e l’uomo del giorno. Parma e Lotito. Due scandali da gestire, due spine con cui convivere, non senza imbarazzi. Ma Carlo Tavecchio, ospite della Domenica Sportiva, non si sottrae. Non ha dubbi, il presidente federale, sul destino del club ducale. «Il Parma arriverà alla fine del campionato grazie all’esborso volontario degli altri club di A — annuncia —. Ci sono tanti interessi convergenti, le società non perderanno l’occasione di salvarlo». Dunque, col paracadute della Lega di A e sotto l’ala protettiva, diciamo così, della Figc, il Parma potrà tirare a campare fino al termine della stagione (con tutti i dubbi sull’effettiva regolarità del torneo), ma poi? Qui, l’invito del presidente è perentorio: «Manenti porti subito i libri del tribunale. Senza questo passaggio, noi non possiamo intervenire per avviare tutte le procedure che portino al cosiddetto fallimento concordato. Ci vorranno tanti soldi, ma intanto non c’è un minuto da perdere». Visto, oltretutto, tutto il tempo che per incapacità o complicità si è perso in passato. Tavecchio non si sente responsabile. «No, la Covisoc a giugno ci disse che l’iscrizione del Parma era regolare. Dite che avremmo dovuto controllare maggiormente? Allora siamo tutti responsabili, anche voi giornalisti. Non a caso, comunque, abbiamo appena importato il fair play finanziario». Come a dire: in futuro non ricapiterà.
CASO LOTITO Intanto, il presente contiene l’altra spina dolorosa… «Su Lotito— mette subito le mani avanti Tavecchio —: non posso esprimere giudizi, c’è un’inchiesta federale in corso. Se è una mia cambiale? Io a 70 ammi mi ritengo un uomo indipendente». Il presidente federale conferma di aver inviato alle Leghe e alle componenti del Consiglio federale la lettera in cui «ho comunicato la decisione di avocare a me tutte le competenze relative alle riforme». Compresa la famigerata delega in possesso di Lotito. Nella missiva, come stabilito alla luce della telefonata con Pino Iodice, Tavecchio comunica anchela volontà di istituire una commissione, in cui troverà posto un rappresentante per ogni componente del Consiglio. «Perciò — racconta Tavecchio — ho chiesto a Leghe e componenti di inviarmi delle proposte e di indicarmi dei nomi». Proprio in questo passaggio si cela la possibilità che Lotito, cacciato dalla porta, rientri dalla finestra, continuando ad avere titolo a riformare il calcio italiano. «La Lega di A indicherà chi vorrà», conferma Tavecchio. Ma nel caso in cui Lotito continuasse ad avere titolo a riformare il calcio, come la prenderebbe il Governo, che attraverso la moral suasion di Delrio aveva spinto Tavecchio, con l’approvazione di Malagò, al passo decisivo? Il presidente federale non risponde e così risponde a chi gli chiede di cacciare Lotito dalla Figc. «Non posso farlo, prima dovrebbe essere inibito, se lo facessi ora violerei le regole democratiche. E poi — aggiunge con una considerazione che solleverà polemiche —, Lotito ha già tanti problemi, perché aggiungerne un altro?». Intanto, solo ieri sera il d.g. dell’Ischia Pino Iodice ha scoperto di essere stato convocato in Procura federale per martedì pomeriggio, eppure Palazzi aveva fatto partire la comunicazione venerdì. L’altro fascicolo, quello relativo alle dichiarazioni contro gli arbitri raccolte da Farina, procede spedito: Lotito può già decidere se difendersi o patteggiare.