(M. Pinci) – La Roma non resta a guardare. Il rischio di un sequel tutt’altro che inatteso alle devastazioni della settimana scorsa a Roma, in occasione del match di giovedì in casa del Feyenoord, agita ovviamente le istituzioni olandesi, quelle italiane, ma anche il club giallorosso. Impotente di fronte al rischio che tra i 2.500 romanisti in partenza possano annidarsi teste calde e violenti in cerca di vendetta: quello che poteva fare — segnalare i nomi di tutti quelli che hanno acquistato un tagliando — la società lo ha fatto da tempo, per agevolare la prevenzione. Ma il dg della società capitolina, Mauro Baldissoni, tramite Repubblica ha tenuto a mandare un messaggio distensivo, confidando nel buon senso dei suoi sostenitori: «Come Roma siamo certi — assicura Baldissoni — che tutti i nostri tifosi che hanno acquistato un biglietto per il match contro il Feyenoord si comporteranno in maniera impeccabile e andranno a Rotterdam soltanto per sostenere la Roma, alla ricerca della qualificazione agli ottavi di Europa League». Un messaggio che certamente condivide anche il presidente, James Pallotta: il patron Usa sarà infatti oggi a Milano per un evento dell’American Chamber of Commerce e, con ogni probabilità, seguirà la squadra al De Kuip di Rotterdam. Ovvio che ci tenga a non assistere a un match macchiato da altra violenza. Una speranza che è la stessa di chi ama Roma e la Roma. Come il grande Gigi Proietti: «Mi auguro — dice il mattatore romano — che a nessuno venga in mente di vendicarsi. Non comportiamoci come loro, vorrebbe dire abbassarsi a un livello di barbarie. Ne ho sentite tante riguardo al comportamento degli olandesi, ma qui non serve fare discorsi psicologici: non ci sono alibi o giustificazioni per quello che abbiamo visto, ma non emuliamoli».
A Proietti dispiace invece che si parli poco di risarcimenti: «Non capisco perché il Feyenoord abbia detto alla copertura delle spese necessarie a restaurare la Barcaccia. Mi piace invece l’idea, che ho letto, di un’amichevole tra Olanda e Italia per coprire i danni, ben venga. Ma bisogna riconoscere che oltre all’offesa al monumento quella è stata un’offesa all’intero Paese, alla cultura: io amo la mia città, mi ha dato dolore vedere gente che viene a ubriacarsi e a sfasciare tutto. Ma a chiunque venga in mente di vendicarsi dico, con il cuore in mano: non fate come loro, dimostriamo di essere migliori. Sarebbe bellissimo andare in tanti a Rotterdam a dare una lezione di civiltà». Prova a metterla sull’ironia il comico capitolino Antonio Giuliani: «Altro che monumenti, noi al massimo andremo a cogliere qualche tulipano», sorride. Poi però si fa serio, perché il rischio d’incidenti lo tocca sul vivo: «Mi viene immediatamente da ricordare che alla violenza non si risponde con la violenza. Ma i tifosi romanisti offrono da anni manifestazioni di maturità». Semmai Giuliani ha un messaggio per le istituzioni del mondo del calcio: «Mi sarei aspettato che l’Uefa, dopo le devastazioni romane, chiudesse lo stadio del Feyenoord, non capisco come si possano escludere quegli episodi dal contesto sportivo, i responsabili erano perfettamente identificati e identificabili». Eppure qualcosa di buono da mettere sul piatto c’è: «Mi è piaciuta la dimostrazione di attaccamento dei romani alla propria città: a volte sembra che non gli importi nulla, ma di fronte a chi urina nelle loro fontane hanno saputo indignarsi. Ora mi auguro che in Olanda non siano trattati male a prescindere dalle istituzioni locali». Dopo il danno, sarebbe una beffa. no in maniera impeccabile e andranno a Rotterdam soltanto per sostenere la Roma, alla ricerca della qualificazione agli ottavi di Europa League».