La Juve esce indenne dalla sfida-tricolore con la Roma e si cuce più di mezzo scudetto sulle maglie. I bianconeri restano a +9 sui giallorossi e a questo punto, a 13 giornate dalla fine, paiono davvero al sicuro da ogni rischio. La squadra di Garcia alza, in pratica, bandiera bianca nella corsa al primo posto. Ha provato a giocarsi le carte con una partita a basso ritmo ma ha mostrato tutti i limiti, fisici e psicologici del momento. Bene, anzi, le è andata che, sotto di un gol e di un uomo, sia riuscita perlomeno, con un sussulto d’orgoglio ad allungare la sua invidiabile striscia di imbattibilità. Un punto che, dopotutto, le tornerà utile per difendere la seconda piazza.
LA JUVE SI CONFERMA LA PIU’ FORTE – Nel giorno della verità la Juve ha dimostrato che la distanza che la divide dai giallorossi non è frutto del caso. Ha gestito con maturità e freddezza la partita per un’ora senza rischiare nulla e poi, alla seconda vera opportunità, ha cinicamente colpito con una magistrale punizione di Tevez. In vantaggio e in 11 contro 10 per l’espulsione di Torosidis, la squadra di Allegri ha avuto un inevitabile calo attenzione, pagato caramente con il gol dell’1-1 di Keita. Ma nell’ultimo quarto d’ora ha continuato a controllare la gara senza patemi, portando via un risultato d’oro che le consentirà di gestire al meglio le forze nelle prossime settimane in cui gli impegni, tra Coppa Italia e Champions League, si susseguiranno senza soste.
ROMA, NON BASTA L’ORGOGLIO – La Roma perde l’ennesima occasione per tornare a sognare ma l’impressione è che di più, in questo momento, non possa dare. Per un’ora ha continuato a portare avanti palla in maniera lenta e stucchevole senza mai riuscire a tirare in porta. Paradossalmente, per accenderla, ci sono voluti l’espulsione di Torosidis e il gol di Tevez. Con gli ingressi di Florenzi, Nainggolan e Iturbe si è improvvisamente risvegliata e, pur senza far nulla di trascendentale, si è almeno costruita l’occasione per evitare la sconfitta. Ma è certo che, se non riuscirà a cambiar passo in fretta, sarà dura riuscire alla lunga a resistere all’imminente arrivo di Napoli, Lazio e Fiorentina.
GARCIA ESCLUDE NAINGGOLAN, ALLEGRI COL 3-5-2 – Garcia inizialmente ha voluto dare fiducia alla stessa squadra passata a Rotterdam cambiando solo il portiere: De Sanctis al posto di Skorupski. Ha lasciato, a sorpresa, ancora in panchina Nainggolan e ha varato un più equilibrato 4-2-3-1 con Keita al fianco di De Rossi e Pjanic dietro a Totti. Allegri, costretto a rinunciare a Pirlo, infortunato, ha preferito non rischiare Pogba, non al meglio e, allora ha rispolverato il 3-5-2 con Caceres a fare il terzo centrale e Pereyra promosso titolare a centrocampo.
JUVE IMPENETRABILE PER UN’ORA – La Juve ha badato al sodo e per un’ora ha preferito aspettare per 45′ una Roma lenta e prevedibile, incapace di trovare le soluzioni idonee per mettere in difficoltà gli avversari. I bianconeri hanno chiuso bene ogni linea della palla e in ripartenza si sono resi anche pericolosi, nel primo tempo, in due-tre occasioni: prima con una girata di Vidal, quindi con un cross di Pereyra, sul quale Manolas ha rischiato l’autogol nel tentativo di anticipare Morata, infine con un diagonale di Tevez in contropiede.
TEVEZ GELA L’OLIMPICO – Nella ripresa il copione non è cambiato e la Juve, a poco a poco, ha preso sempre più coraggio. Così, dopo un sinistro a fil di palo di Vidal, è arrivato al 64′ il logico 0-1. Torosidis si è fatto ammonire per la seconda volta per un fallo al limitre ai danni dello stesso Vidal e Tevez non si è fatto pregare due volte per infilare De Sanctis con una magistrale punizione a giro.
KEITA EVITA LA SCONFITTA AI GIALLOROSSI – Garcia ha tentato il tutto per tutto inserendo prima Florenzi e poi Iturbe e Garcia al posto di Ljajic, Totti e De Rossi e la Roma, d’incanto, ha avuto un sussulto d’orgoglio. Le accelerazioni dell’ex attaccante del Verona hanno messo in difficoltà per la prima volta la difesa bianconera che proprio dopo un fallo commesso da Chiellini sull’argentino, ha subito l’1-1 al 78′: Florenzi ha calciato una punizione dalla destra per la testa di Keita, bravo a infilare di testa in diagonale Buffon. Trascinata dal pubblico, la Roma ha tentato di completare l’impresa ma nel generoso finale non è andata oltre un paio di prevedibili conclusioni di Iturbe e Nainggolan. E così la Juve fa comunque festa. Da stasera il 31° titolo è più vicino.
Fonte: Repubblica.it