(A. Pugliese) La Roma più brutta della stagione e il Chievo più scarso di sempre in fase offensiva. Ovvio che miscelando il tutto non potesse che venir fuori una partita di una bruttezza disarmante, con i giallorossi incapaci di tirar fuori neanche lo straccio di un’idea ed i veneti senza la forza di portare a casa una partita dimostratasi alla portata del peggior attacco della Serie A. In 90 minuti di buio totale, da segnalare al 17′ del primo tempo l’infortunio shock di Mattiello (frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra), sulla scia di un’entrata in tackle di Nainggolan. A conti fatti, per il Chievo è comunque un punto importante, per la Roma l’ennesimo pareggio (ottavo su 10 gare di campionato nel 2015) che sa di ulteriore marcia indietro in una stagione oramai indecifrabile.
SCELTE ED ERRORI — Maran alla fine sceglie Paloschi al posto di Meggiorini come spalla per Pellissier, Garcia invece conferma Totti al centro dell’attacco e preferisce Paredes a De Rossi in mezzo al campo. La scelta non si rivela felice, visto che l’argentino gioca a ritmi ridotti e si ritrova quasi sempre fuori posizione. Ma è tutta la Roma che gioca male, senza idee ed equilibrio, con l’asset di sinistra della difesa (Cole-Astori) che mette i brividi ogni volta che la palla finisce da quelle parti. Tanto che il paradosso, alla fine, è che la partita la fa il Chievo, che aveva preparato tutt’altra gara. Ma quando la squadra di Maran, dopo appena 5 minuti (combinazione Gervinho-Iturbe, tiro alto dell’argentino) intuisce che può osare, mette alle corde la Roma. Niente di trascendentale, intendiamoci, perché il campionato italiano è così povero di qualità, intensità e talento che anche due solo accelerate danno l’idea di chissà che.
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