(F. Maccheroni) – Secondo Rudi Garcia, champione de France con il Lille, quella con il Chievo sarebbe la prima partita in cui non si vede la «sua» Roma. Dall’inizio del 2015 (siamo generosi, non arriviamo al Bayern) quante volte ha visto la «sua» Roma? E quale sarebbe la «sua» Roma? Questa Roma di chi è? È forse dei giocatori?
Inquietante non è la partita col Chievo, ma un presidente che accetta una campagna acquisti invernale da licenziamento in tronco di chi l’ha progettata. Inquietante è un presidente che parla di Roma al secondo posto e non di una squadra in regresso tecnico, di giocatori perduti dietro le scelte e le disposizioni tattiche del tecnico. Inquientanti sono i rinnovi a giocatori che dovrebbero giocare la partita d’addio. Inquietanti sono le insistenze del tecnico su un Gervinho inguardabile. Inquietante è un allenatore che scarica le responsabilità prima sull’ambiente romano, poi sulla squadra, come se fosse un osservatore. Inquietante è che nessuno in società metta Garcia di fronte alle sue responsabilità.