(Il Romanista) Un centrocampista «feroce» per dirla con una parola che piace tanto a Walter Sabatini (…). A far virare su un uomo a centrocampo piuttosto che in difesa sono state le ultime partite della squadra: un mese fa, subito dopo l’infortunio di Burdisso, la scelta della società era questa: un centrale e almeno un paio di esterni. Poi tutto è cambiato: Juan ha dimostrato che, una volta risolti i problemi fisici, può essere ancora un giocatore affidabile. In seconda battuta, sempre al centro, oltre a Heinze e Kjaer, c’è anche Daniele De Rossi che contro la Juventus ha fatto vedere di poter giocare tranquillamente anche come difensore. Stesso discorso per quanto riguarda le corsie esterne: è vero che si cerca una sistemazione per Cicinho (probabile ritorno in Brasile) e che Cassetti potrebbe decidere di andare all’estero ma è vero anche che Rosi sta crescendo domenica dopo dopo domenica e che un giocatore come Taddei, in grado di poter essere impiegato su entrambe le fasce senza problemi, fa stare tranquillo l’allenatore. Il quale ha chiesto due cose a Sabatini e Baldini: ridurre la rosa e prendere un centrocampista. Se poi durante questo mese si presenteranno alcune occasioni la Roma si farà trovare pronta. Dall’Argentina arriva la “voce” secondo cui la Roma avrebbe opzionato due giovani del River Plate, ovvero Pezzella (1991) e Villalba (1992) (…). Il primo nome sulla lista di Sabatini – e non certo da oggi, visto che già lo aveva cercato, e tanto, in estate – è quello di Fredy Guarin del Porto, sui cui però in queste ultime ore c’è stato un inserimento della Juventus. Ad agosto i portoghesi volevano almeno 15 milioni, adesso lo hanno messo sul mercato e il valore si è dimezzato. Quando Luis Enrique tornerà a Trigoria, c’è chi dice anche prima di Capodanno (ieri intanto il tecnico ha festeggiare l’anniversario di matrimonio, come ha fatto sapere via Twitter), farà il punto coi dirigenti per decidere in che modo operare sul mercato. Il giocatore, almeno per una settimana, aspetterà quindi la Roma. Non vorrebbe muoversi in prestito, come confermato anche dal suo agente e dalla società di appartenzenza, ma a Trigoria per ora non intendono spendere gli 8 milioni che, secondo la stampa portoghese, il Porto avrebbe chiesto. In questi giorni Sabatini cercherà di limare la differenza tra domanda e offerta, consapevole che Guarin, nonostante alcuni mesi difficili nel suo club, potrebbe essere un giocatore importante per la Roma fin da subito al contrario, invece, di gente come Paulinho e Casemiro che pure continuano a essere monitorati. Colombiano, ha solo 25 anni, eppure di lui non si può dire che non abbia già fatto la gavetta per arrivare ai vertici del calcio europeo. E non c’è dubbio che ci sia arrivato, perché vincere l’Europa League con il Porto non è proprio cosa da tutti. Soprattutto se il tragitto verso la gloria è cominciato dalla piccola cittadina fluviale di Puerto Boyacá che conta circa 50 mila abitanti. Fredy Guarin ci è riuscito, cominciando a dare i primi calci al pallone nelle giovanili dell’Envigado Futbol Club, una società con sede non molto distante da Medellin. Nell’estate del 2006, Fredy debutta in Ligue 1, nel Saint Etienne. Una stagione di transizione, nella quale riesce comunque a collezionare 18 presenze ed 1 rete in campionato. L’anno successivo dovrebbe essere quello dell’esplosione, ma le cose non vanno molto meglio del campionato precedente. E allora Guarin decide che è tempo di cambiare nuovamente aria e pure nazione. In parecchi lo cercano, lui sceglie il Portogallo e il Porto con il quale nell’estate del 2008 firma un contratto quadriennale, poi rinnovato fino al 2014. Dopo 3 anni trascorsi in Portogallo per lui potrebbe essere il momento di rimettersi in gioco da un’altra parte. Nella Roma, una squadra che cerca un giocatore con le sue caratteristiche: fisico possente, 184 centimetri per 86 chili, è un giocatore dinamico, molto duttile, capace di ricoprire indifferentemente il ruolo di interno destro, di interno sinistro oppure di diga davanti alla difesa. Non solo. Pur non essendo uno dal gol facile, il suo contributo in fatto di reti lo dà sempre, soprattutto con le conclusioni dalla distanza che non ha paura a tentare grazie al suo destro notevole.