Una Roma paziente e dinamica, anche se ancora carente sui cambi di passo e sulla concretezza sotto porta, ha battuto con un secco 3-0 un comunque ottimo Verona, arrivato nella capitale con l’intento di replicare la vittoria di domenica scorsa contro il Milan.
Un primo tempo leggermente bloccato quello dei giallorossi, che si sono affidati principalmente alle conclusioni da fuori area ed ai tagli di Florenzi, ancora una volta schierato esterno destro d’attacco. Il problema principale è sembrato essere l’assenza di un punto di riferimento offensivo stabile, tipo di calciatore utile nelle situazioni in cui si prova a puntare una squadra chiusa in difesa. Importante l’indicazione di Garcia, che ha chiesto a più riprese a Maicon di non schiacciarsi sulla linea difensiva veronese, ma di partire con un tempismo leggermente meno scontato, tant’è che la rete del vantaggio romanista arriva proprio da una discesa del brasiliano inseritosi dal nulla sull’assist di Totti.
Fondamentale la disposizione dei tre centrocampisti titolari: la volontà tattica è quella di creare una sorta di triangolo in mezzo al campo, con due mediani (inizialmente De Rossi e Pjanic) più bassi davanti alla difesa, mentre Strootman appostato 5-10 metri più avanti, pronto a seguire l’azione offensiva e ad inserirsi senza palla. Ma non solo; l’olandese, anche se abituato al Psv a schierarsi da centrale davanti alla linea difensiva, è stato utilissimo come primo aggressore alle ripartenze del Verona. Molti i palloni rubati dallo stesso Strootman nella metà campo avversaria, come quello da cui nasce l’azione dell’1-0 di Maicon.
Importanti i movimenti di Gervinho. L’ivoriano pur non avendo trovato il primo gol italiano nel secondo tempo ha avuto la prontezza e la rapidità nello sfruttare gli spazi laterali lasciati dal Verona, ormai allungatosi alla ricerca di una rete per riaprire il match. Partito inizialmente a sinistra ma progressivamente spostatosi sulla fascia destra (dopo l’ingresso di Ljajic), Gervinho si è mosso come punta atipica, provando ad inserirsi su ogni taglio verticale dalle retrovie. Il difetto riguarda le sue caratteristiche fisiche ed atletiche, che non gli permettono di dare la profondità ed il riferimento ideale come centravanti.
Promosso a pieni voti De Rossi, mobile e creativo in fase di possesso palla, tatticamente pronto e ben schierato quando il Verona ha attaccato; gioverà sia a lui che alla squadra di Garcia il ritorno alla posizione in campo da lui preferita, quella di mediano difensivo che si trasforma in difensore aggiunto come ai tempi di Spalletti.
Keivan Karimi