(M. Sconcerti) – La Fiorentina gioca a Roma una partita entusiasmante e facile. Prima un rigore stupido, poi un errore del portiere, ma anche tutto il gioco prezioso di Montella. Si rivedono gli assalti della curva al campo, i colloqui obbligati dei giocatori con gli ultrà, la sconfitta vista sempre come un peccato da scontare. Nella sua confusione la Roma ha trovato ieri la squadra peggiore, quella più ordinata, quella che l’aveva per questo già eliminata dalla Coppa Italia.
Portata ad attaccare la Fiorentina ha problemi in casa, ma ha vinto 35 volte in trasferta su 51 partite. Garcia comunque resta. Non è stato confermato dalla società, ma dalla curva. Di tutto il male si è fatto carico Sabatini che ha accusato il suo mercato. Non ricordo che Galliani o Ausilio lo abbiano mai fatto. Quando si arriva a questa gogna vuol dire che prima della squadra manca la società.
La Roma si perde tra la lontananza del suo presidente e la sua anima italiana, serve Sabatini a trovare una spiegazione, l’unico dirigente che domani troverebbe dieci squadre pronte a prenderlo. Chi prenderebbe gli altri? La Roma vale un viaggio dentro se stessa, l’involuzione di uomini chiave come Totti, Gervinho, De Rossi, Pjanic, lo stesso Nainggolan, Iturbe, la sua mancanza di velocità e fantasia . Garcia è responsabile di questo. Il resto tocca a una società in cui ognuno bada molto a controllare la propria anima, quella italiana e quella americana.
Fonte: Corriere della Sera