Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.
Tre punti brutti, ma pur sempre tre punti. La Roma espugna il Manuzzi di Cesena e conquista una vittoria che mancava da addirittura 42 giorni. Tre punti fondamentali anche, e soprattutto, per la classifica, oltre che per il morale, che tengono ancora ad una lunghezza i cugini biancocelesti vittoriosi contro il Verona e allungano il distacco a +6 sul Napoli che crolla al quinto posto dopo l’1-1 contro l’Atalanta. Dopo la sosta per le nazionali, il prossimo 4 aprile, i giallorossi sfideranno proprio gli azzurri in un match che potrà definitivamente chiudere il periodi di crisi in casa Roma. Intanto Rudi Garcia si gode questa vittoria tra le mille polemiche susseguite dopo la bruttissima eliminazione in Europa League per mano della Fiorentina, anche grazie alle sue scelte di formazione: dentro Doumbia e Uçan dal primo, fuori Paredes e Iturbe, che hanno assistito a tutta la gara dalla panchina, vedendosi scavalcare dalla scelte addirittura da Pellegrini, all’esordio in Serie A e da Ibarbo, rientrato dall’infortunio. Una dimostrazione di carattere da parte del tecnico francese per smuovere l’orgoglio dei propri giocatori. I fatti gli hanno dato ragione questa volta.
IL MIGLIORE: Daniele De Rossi
“Io non mollerò neanche un secondo e porterò con me i giocatori che hanno la personalità per farlo. Gli altri non mi interessano“. Così aveva tuonato Garcia nel post-Fiorentina. Una richiesta di carattere da parte del tecnico che sembra aver scosso soprattutto Daniele De Rossi, quello che da sempre è indicato dall’ambiente come “il tifoso in campo“. Sul campo del Cesena torna finalmente al gol (l’ultima rete all’andata proprio contro il Cesena, ndr) e torna finalmente decisivo (positivamente) sulla gara, cosa che gli mancava da tanto tempo. Un sinistro al volo che scaccia tutte le polemiche che lo hanno travolto nell’ultimo periodo di crisi e che addirittura gli hanno negato la convocazione in nazionale da parte di Conte. Un abbraccio con tutta la panchina che in qualche modo da’ entusiasmo ad un ambiente depresso e ai giocatori scossi dalle contestazioni, caricandosi sulle spalle tutte le responsabilità di quella pesante fascia che spesso gli ha dato più grane che soddisfazioni. Un De Rossi tornato alle vecchie maniere con buoni inserimenti e chiusure puntuali in area. Speriamo che il tutto sia di buon auspicio per le prossime 10 finali.
IL PEGGIORE: Seydou Doumbia
Confuso e impacciato. Seydou Doumbia fatica a brillare nella sua seconda partita da titolare, dopo il match ai limite dell’horror contro il Parma. L’attaccante ivoriano si impegna ma non riesce ad entrare ancora negli schemi della squadra e fisicamente si dimostra ancora deficitario. Sbaglia tanti appoggi e tanti movimenti, facendosi pizzicare troppe volte in fuorigioco. Leggermente meglio delle precedenti gare, ma ancora troppo poco per un giocatore preso a gennaio per 16 milioni di euro come rinforzo di peso, che tutto si è dimostrato fin qui tranne rinforzo. E “di peso“. Lontano anni luce dal giocatore che in Europa ha entusiasmato con la maglia del Cska. Per lui Sabatini ha chiesto “due mesi di tempo“. Aspettiamo dunque la prossima stagione per vedere un Doumbia presentabile…
Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)