(A. Austini) Casa dolce casa? Macché. «Per la Roma è più semplice giocare in trasferta, basta guardare i numeri». Garcia e i giocatori hanno fatto le valigie col sorriso: si gioca a Torino, nello stadio granata, per cercare di mantenere a distanza la scatenata Lazio.
La pressione è già tanta, almeno oggi non bisogna preoccuparsi delle reazioni di un Olimpico sempre più freddo con la squadra. E ora il nuovo bersaglio è Pallotta, «reo» di aver dato degli idioti agli ultrà che hanno esposto gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito causando la squalifica (ingiusta) della Curva Sud. «La giustizia sportiva italiana è fatta così – commenta Garcia – c’è solo un uomo che decide e condanna su tutti i fatti che avvengono nel weekend. In Francia, ad esempio, abbiamo una commissione dove avviene un dibattito. In Italia non mi sembra si risponda al concetto di giustizia. Riguardo alle cose successe tra i tifosi e i giocatori, le prendo come capricci degli innamorati. Quando due entità si amano a volte ci può essere anche un po’ di dissenso».
Vincere è l’unico modo per recuperare l’armonia. Non sarà affatto semplice riuscirci contro un Torino in palla e libero di testa. «Sappiamo – prosegue Rudi – che è sempre difficile giocare in casa loro, ma come sempre scenderemo in campo per i tre punti. È vero, il possesso palla nelle ultime uscite è stato meno importante del resto della stagione: lo vedo come un’arma in più, non vuol dire che giocheremo sempre arroccati in difesa e in contropiede. Ci adattiamo per vincere le partite».
Adattarsi vuol dire anche schierare un centrale come Yanga-Mbiwa da terzino: col Torino dovrà farlo dall’inizio. «Conosce bene questo ruolo, lo ha già ricoperto tante volte in Francia e ha giocato pure a sinistra. Per me va al meglio al centro della difesa ma spostato sulla fascia ci dà fisico e intelligenza tattica».
Quella che ad esempio aggiunge sempre De Rossi, a prescindere dalle sue condizioni fisiche. Oggi andrà di nuovo in campo grazie agli anti-dolorifici. «Ha una piccola frattura alla vertebra da almeno 3 settimane – spiega Garcia – non cambia nulla, deve solo gestire il dolore, come ha fatto per tutta la sua carriera». Se la difesa sembra aver recuperato solidità (0 gol incassati nelle ultime 2 gare), l’attacco continua a stentare, «ma finché avremo occasioni – l’analisi del tecnico – vuol dire che il nostro gioco ci porta a crearle. I giocatori devono essere pronti a sfruttarle, avere sangue freddo davanti alla porta: una situazione che non si ricrea in allenamento».
Considerazione finale sulla sconfitta della Primavera col Chelsea in Youth League, dopo i doveri complimenti ad Alberto De Rossi: «Dimostra che sia la Primavera che la prima squadra sono ancora lontane dalle migliori grandi d’Europa. Ma questo ci dà carica per avvicinarsi a loro». La rivincita in Champions passa dal secondo posto in campionato.