(G. Piacentini) Dopo la frattura dei giorni scorsi per le pesanti dichiarazioni verso chi aveva esposto gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito, il mancato ricorso contro la squalifica della curva, i comunicati di una parte della tifoseria che invitava a disertare lo stadio contro l’Atalanta, e le scritte («La Sud ti schifa») apparse nella notte in città, ieri è stato il giorno del confronto tra il popolo romanista e James Pallotta.
Il presidente ha improvvisato un botta e risposta su Twitter con i tifosi. «Il ricorso – le sue parole – non ci avrebbe portato a niente. Voglio cambiare la cultura, sbarazzarmi di chi non si comporta da vero tifoso e cerca di portare avanti i propri fini: bisogna avere tolleranza zero. Mi sono sempre battuto per i tifosi, ma continuerò a farlo solo per quelli veri, che non sono violenti, non fanno commenti razzisti, non creano situazioni che rovinano gli altri e non tirano m…. sui giocatori».
Pallotta ha provato a rassicurare la piazza sulla crescita della squadra e della società.«Il prossimo anno giocheremo la Champions e Garcia sarà il nostro tecnico. Non sono soddisfatto di questa stagione, voglio vincere lo scudetto e andare avanti in Europa: non sarò soddisfatto finché non vinceremo tutto. L’anno prossimo tutta l’organizzazione sarà migliore, avremo lo sponsor sulla maglia. Lo stadio? Inizieremo a scavare in autunno e speriamo di consegnarlo entro due anni».
Il presente, però, è la gara contro l’Atalanta di domenica all’Olimpico. Garcia recupererà Francesco Totti, assente dal 16 marzo. Per arrivare davanti alla Lazio, c’è bisogno dei suoi gol: nel finale di gara contro il Torino c’erano in campo contemporaneamente Ibarbo, Iturbe e Doumbia, che insieme in campionato hanno segnato un solo gol con la maglia giallorossa. Al suo fianco Florenzi e uno tra Iturbe e Ljajic. In dubbio Pjanic, per un problema alla caviglia.