Daniele De Rossi era ieri al Roma Store di via Arenula, dove ha partecipato ad un incontro con giovanissimi tifosi giallorossi che l’hanno bombardato di domande.
Il compagno a cui sei più affezionato? «Totti, dato che sono quindici anni che giochiamo insieme. Ne ho avuti tantissimi, ho legato con tanti. Ogni anno c’è quello nuovo che è più simpatico di altri, dopo 15 anni di calcio non può che essere Totti quello a cui sono più legato. Da pochi mesi è arrivato Ibarbo che è simpaticissimo, educatissimo e solare, poi c’è Astori, c’è Florenzi. Ma se devo dirne uno è Francesco».
Il gol più bello? «Uno segnato in rovesciata con l’Under 211 alle Olimpiadi ad Atene. Contro il Giappone. Con la Roma non lo so, forse uno con l’Inter segnato a un metro dalla porta, perché potevamo vincere lo scudetto».
Perché il numero 16? «Giocavo con il 4, ma sognavo il 5 di Falcao. Poi mia figlia Gaia è nata il 16 e ho scelto quel numero».
Prometti che domenica farai un gol? «Impossibile, sono squalificato… Ma poi contro l’Inter cercherò di accontentarti, visto che segno poco».
Cosa provi quando entri in campo? «Tanta emozione, soprattutto quando giochiamo in casa. Gli amici mi chiedono se mi rendo conto che gioco in Serie A. È una cosa che non faccio diventare normale. Quando ero piccolo andavo allo stadio e sognavo di diventare uno della Roma».