(F. Monti) Dopo 75 giorni, l’Inter è tornata a vincere a San Siro. Non succedeva dall’8 febbraio (3-0 al Palermo) e questa volta è toccato alla Roma subire una sconfitta che ne rende problematica la posizione in classifica e vanifica un’ottima mezz’ora di ripresa, nel segno di Pjanic.
A decidere sono stati il gioiello di Hernanes(sinistro da fermo e dal limite nell’angolo), dopo un quarto d’ora e la prodezza finale di Icardi, a due minuti dal 90’, dopoché la Roma aveva meritato il pareggio con Nainggolan e cercava ancora i tre punti. Hanno prevalso i miglioramenti dei nerazzurri anche rispetto al derby e pure la voglia di vincere di Mancini, che ha chiuso con quattro attaccanti: non solo Palacio e Icardi, ma anche Podolski e Shaqiri (più Kovacic), perché il pareggio sarebbe stato inutile, ma l’Inter ha saputo anche soffrire, come altre volte non era stata capace di fare proprio nella partite in casa. Del resto i nerazzurri hanno iniziato la partita meglio di altre volte (pressing alto e organizzato), anche se è stato Handanovic a compiere la prima significativa parata sul tiro con traiettoria maligna di De Rossi, ma nel momento in cui la Roma stava crescendo, è arrivata la prodezza di Hernanes che ha rotto l’equilibrio e consentito ai nerazzurri di prendere coraggio, anche perché la conclusione di Ibarbo (sinistro sulla respinta di Ranocchia) è andata a sbattere sul palo.
La partita è diventata in fretta battaglia fra due squadre con problemi irrisolti e pressanti necessità di classifica: molti gli errori in mezzo al campo, tanti quelli dei giallorossi sull’ultimo passaggio, anche perché Gervinho è sparito in fretta e Totti ha manifestato limiti dinamici, che hanno favorito i movimenti di Gnoukouri. Hernanes ha avuto una buona palla, ma la rapidità dell’azione gli è stata fatale al momento di calciare. La Roma ha provato a riequilibrare la gara, ma senza creare veri pericoli, mentre i nerazzurri sono stati frettolosi nelle ripartenze. L’episodio più divertente dell’umida serata ha coinciso con l’espulsione di Andrea Romeo, arbitro fino al 2013 (sezione di Verona) e ora team manager interista, allontanato da Orsato (Schio, Vicenza) per proteste (un fallo a metà campo).
Frenetico l’inizio della ripresa, fra due squadre che hanno cercato di sfruttare la loro imperfezione: Icardi, ad esempio, ha messo due volte sotto pressione la difesa giallorossa, ma con una gestione più altruista della palla, l’Inter si sarebbe avvicinata al raddoppio. Garcia ha richiamato Totti, inserendo Keita, con Pjanic trequartista (più libero di inventare, prima che la caviglia lo mettesse fuori) e accentrando la posizione di Ibarbo e Gervinho per semplificare i movimenti. La Roma ha cominciato a correre meglio, ha trovato velocità e ha preso in mano la partita: Florenzi, con un destro potentissimo, ma alto, ha costruito la prima occasione della ripresa. E l’Inter, poco sostenuta da Guarin e Hernanes, ha pagato l’errore di Ranocchia (palla a Pjanic) e ha subito il pareggio, su un destro violento di Nainggolan, che Handanovic non ha nemmeno visto partire. Essendo inutile il pareggio, le due squadre hanno continuato a battagliare, senza paura; in un minuto, l’Inter ha avuto la palla del 2-1 con Guarin (risposta di De Sanctis), la Roma sulla punizione di Pjanic (salvataggio di Handanovic e poi di Vidic).
Mancini ha accettato di giocare al rischiatutto, mettendo in campo tutti gli attaccanti disponibili e da lì è venuto l’episodio che ha cambiato il destino di Icardi (aveva sbagliato tutto) e spinto i nerazzurri per ora al sorpasso sul Milan. La zona Europa League non sarebbe nemmeno lontana, se l’Inter non fosse ancora inaffidabile, come si è visto con Cesena e Parma.