(G. Giubilo) Un piccolo passo avanti, ma non basta. Il gol di Icardi a un soffio dalla fine è una sentenza sulla stagione giallorossa, ormai sembrano falliti tutti gli obiettivi, almeno quelli che contano. La Champions diretta, visto il calendario, diventa quasi un miraggio.
Al gran gol di Hernanes aveva rimediato nella ripresa Nainggolan, il più bravo dei suoi, su assist di un Pjanic a sua volta apprezzabile. Ma nel quarto d’ora conclusivo i difensori hanno regalato troppi palloni, alla fine è arrivato il castigo. Peccato, quel punto avrebbe almeno confortato un morale finito sotto i piedi. Nota curiosa del tardo pomeriggio, la maglia arlecchino dell’Udinese, un’accozzaglia di colori che sarebbe raccapricciante se non fosse dedicata a un nobile scopo, il supporto a una squadra femminile di Rovereto, in gravi difficoltà economiche. Generosità premiata dal Milan in caduta libera, che dopo sei giornate di stenti restituisce a Stramaccioni il sorriso della vittoria, Inzaghi va a picco.
Nel pomeriggio festivo pretende l’evidenza il derby torinese. Tutte da parte granata le motivazioni, ma la Juve, anche quando è distratta dalle sirene europee, non farà concessioni. Tra oggi e mercoledì, la Lazio vuole, e può, ipotizzare il secondo posto, ospiterà nell’ordine il Chievo, che però gioca un calcio di qualità, e il Parma sorretto soltanto dall’amor proprio. Pesano le molte assenze, a partire da De Vrij, Biglia e Parolo, ma Stefano Pioli ha seconde linee affidabili e in grado di blindare la posizione che vale la Champions dalla porta principale.