Il nono attacco del campionato, superato anche da squadre come Genoa, Palermo e Fiorentina. La Roma stagione 2014-2015 doveva puntare in alto, partendo proprio dalla qualità dei suoi uomini offensivi, invece l’attacco è divenuto il reparto meno prolifico e più titubante dell’intera rosa, senza sottovalutare i problemi evidenti mostrati in difesa e a centrocampo. Non vi sono certezze, ne’ titolari fissi, il reparto ha deluso in toto e solo una rivoluzione estiva potrebbe dare nuova linfa ad un reparto lontano parente di quello degli ultimi anni, ricco di soddisfazioni e qualità.
LE PUNTE ‘SPUNTATE’ – Vari e distinti i problemi degli attuali attaccanti giallorossi: Francesco Totti ha quasi 39 anni, non gli si può chiedere sforzi eccessivi e quando la squadra non lo supporta fa una fatica incredibile ad entrare nel match, come visto a San Siro. Inoltre il capitano non è mai stato quel numero 9 che cerca la profondità e allunga la squadra, dunque oltre alla sua infinita classe serve qualcosa di diverso. E’ stato acquistato Seydou Doumbia per 14,4 milioni di euro, ma per ora è un fantasma, che ha fatto crescere giorno dopo giorno l’antipatia e l’acredine dei tifosi nei suoi confronti, non solo per l’apporto invisibile in campo ma anche per un video che lo ritrae al ‘Meazza’ in un riscaldamento svogliato e poco professionale. E figuriamoci se l’erede di Totti potrà essere quel Mattia Destro prima osannato poi rigettato dai tifosi, il quale ha scelto l’esperienza milanista per un rilancio finora senza alcun esito positivo. A giugno sarà di nuovo a Trigoria, ma solo di passaggio.
MEZZE PUNTE E ESTERNI – L’attacco attuale della Roma ha un difetto congenito clamoroso: è pieno di mezze punte o esterni offensivi, nessuno dei quali in grado di segnare quei 12-15 gol in stagione utili per il salto di qualità. Gervinho è un intoccabile, ma è in grado di fallire caterve di reti ogni domenica. Iturbe sta attraversando un periodo durissimo, non sembra vedere la porta neanche con il binocolo. Florenzi si è ormai trasformato in terzino per emergenza. Ibarbo avrebbe fisico e caratteristiche da punta, ma i numeri del periodo a Cagliari dicono l’esatto contrario. I baby Verde e Sanabria hanno talento da vendere, ma non gli si può chiedere di cambiare le partite. Infine quel Ljajic capocannoniere stagionale con 8 reti che però ha nella discontinuità la sua arma preferita e auto-distruttiva.
TRE IDEE PER IL FUTURO – Dei dieci nomi fatti qui sopra che compongono il reparto d’attacco attuale, nessuno è intoccabile in vista della prossima stagione. Soltanto Francesco Totti, vista la scadenza di contatto nel 2016 e un ultimo anno da regalare alla propria gente con il 10 sulle spalle, resterà senza ombra di dubbio. Anche Florenzi, pur cambiando ormai ruolo, sarà di certo giallorosso nel 2015-2016. Gli altri saranno vittime degli eventi, tra riscatti in dubbio, cessioni quasi inevitabili e offerte tutte da ascolare per Sabatini, che non ha mai nascosto la possibilità di sacrificare qualche pupillo. E con i possibili ricavi economici già si ipotizzano i rinforzi ideali per il nuovo anno: i media parlano principalmente di tre attaccanti, nomi ideali per rimpolpare la rosa e dare più concretezza alla Roma del futuro. Il primo è André Ayew, un esterno mancino che alla qualità unisce cattiveria e leadership, tanto da essere capitano di Marsiglia e nazionale ghanese a soli 25 anni. Il secondo è Paulo Dybala, bomber tuttofare del Palermo che gode della stima infinita di Sabatini: i contatti tra il ds e i rosanero sono ben avviati. L’ultima tentazione si chiama Samir Nasri, talento francese in rotta con il Manchester City. Un trequartista dalla grande intelligenza tattica e con quell’esperienza in Premier League che darebbe una forte sterzata all’attacco spento dei capitolini. Ma solo con la Champions e con introiti importanti a fine stagione questa Roma potrà sognare in grande.
Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)