(C. Zucchelli) – La risposta, come spesso succede nel calcio, sta nei numeri. Perché nelle statistiche della Lega di Serie A la Roma continua ad essere prima come possesso palla, passaggi riusciti e palle giocate, ma soltanto sesta come pericolosità. E allora, per l’ennesima volta, Rudi Garcia cambia.
LA MOSSA E prova a dare un po’ di smalto alla squadra cambiando modulo, l’allenatore francese: a Milano si è visto per uno spezzone di partita, contro il Sassuolo potrebbe essere la novità dell’inizio. Una Roma senza 433 ma col trequartista, nello specifico Miralem Pjanic, avanzato di qualche metro nel ruolo che più ama, libero di creare e senza l’obbligo di dover rincorrere i giocatori avversari in mezzo al campo. A quello ci penseranno De Rossi, Nainggolan e, se riuscirà a recuperare dal fastidio al ginocchio, Seydou Keita.
LUCE A SAN SIRO Praticamente la formazione messa in campo a San Siro quando è uscito Totti, una squadra per certi versi inedita ma che ha dato qualche cenno di ripresa, almeno finché Pjanic non ha avuto i crampi. Soluzione figlia di un’idea su cui il tecnico Rudi Garcia già stava lavorando da qualche tempo e che si è concretizzata in un momento di difficoltà. D’altronde, più di qualcuno, dentro e fuori Trigoria, ha suggerito all’allenatore di cambiare qualcosa dal punto di vista tattico, come fece Luciano Spalletti quasi 10 anni quando, in evidente difficoltà di uomini e idee, tirò fuori il 4231 con Perrotta trequartista che fece poi le fortune della sua Roma. Adesso è il turno di Garcia, che si affida a uno dei suoi uomini con più talento, quel Pjanic a cui chiede non solo estro e giocate ma anche, e soprattutto, la personalità per guidare la squadra.
SENZA PAURA Garcia spera che cambiare modulo alla Roma, considerando che nessuna delle frecce giallorosse ha quella velocità che serve per attuare il suo modulo 433, possa servire ai giocatori per scrollarsi di dosso la paura di tentare anche le giocate più semplici. Non solo: avere un uomo in più in mezzo al campo darà più protezione alla difesa, apparsa nelle ultime uscite ancora più vulnerabile del solito. Servirà? A Trigoria ripetono che i problemi «sono più nella testa che nei piedi» dei giocatori, Garcia prova a correre ai ripari e sul campo fa provare anche esercizi diversi in allenamento per stimolare la squadra nella speranza di invertire finalmente la tendenza e ottenere il meglio dai suoi in questo finale decisivo.
ALTERNATIVE Come se poi servissero chissà quali stimoli per un gruppo che, nonostante tutti i disastri degli ultimi mesi, può ancora qualificarsi direttamente per la Champions League senza dipendere da altri. Dalle condizioni di Miralem Pjanic, invece, dipenderà l’impiego eventuale di Salih Uçan e Adem Ljajic: anche loro possono giocare come trequartisti – detto che Totti non ha bisogno di prove per quel ruolo –, ma solo in caso di defezione del centrocampista bosniaco. Che, quando è andato in Bosnia domenica pomeriggio per un impegno con gli sponsor, ha riposto ad alcune domande sul campionato del suo Paese e sulla nazionale. Sulla Roma, d’altrocanto, aveva già detto tutto sabato notte.