(S. Zizzari) ROMA – Così tanti gol in una partita sola la Roma non li segnava dal novembre scorso (4-2 contro l’Inter). Il 3-0 rifilato al Sassuolo lascia tanti segnali positivi nella testa di Garcia. Il tecnico ha ritrovato la sua squadra, capace di dominare la partita dall’inizio alla fine. E’ finalmente arrivato anche il primo gol di Doumbia, segnato in apertura. Poi c’è stata la magia di Florenzi e la ciliegina sulla torta di Pjanic (autore anche di un assist). Infine la tenuta fisica della squadra, apparsa finalmente in ripresa dopo mesi di semioscurità. E dire che la serata non era cominciata nel migliore dei modi per la Roma: nel riscaldamento Garcia deve fare a meno di Keita, rimasto vittima di un leggero fastidio muscolare. Per il resto tutto confermato, con Totti seduto in panchina a guardare la partita da spettatore dall’inizio alla fine. Contro un Sassuolo così arrendevole l’assenza del capitano è pesata meno del solito.
PRIMO TEMPO – La serata della Roma si mette subito sui binari giusti. Passano solo sei minuti e dalla destra Pjanic pennella in area un cross per la testa di Doumbia che fa centro al primo tentativo verso la porta. Per l’attaccante ivoriano si tratta della prima marcatura in Italia e (forse) la fine di un incubo durato tre mesi. A differenza delle ultime prestazioni, i giallorossi continuano a spingere dopo il vantaggio ottenuto e con Pjanic sfiorano il raddoppio al 22′ con una punizione dal limite deviata da Consigli. Il 2-0 arriva cinque minuti dopo con un gol da antologia di Florenzi che sulla fascia destra fa fuori due uomini e poi trova un bolide ad incrociare da posizione decentrata che si infila sotto l’incrocio dei pali. E’ il risveglio della Roma che non segnava due reti in una partita dal match contro il Cagliari nello scorso febbraio. Il Sassuolo è poca cosa con Floro Flores e Floccari mai pericolosi dalle parti di De Sanctis. La squadra di Di Francesco appare troppo timida ed impacciata, decisamente fuori fase. Gli avversari convincono decisamente di più, mostrando incoraggianti segnali di ripresa anche sotto il profilo fisico. Bene Pjanic che prende in mano la manovra senza pause nè amnesie. Unica nota dolente Gervinho, apparso ancora lontano parente della gazzella ammirata durante la scorsa stagione. L’unico ‘brivido’ della prima frazione la difesa della Roma lo vive al 44′ con una verticalizzazione di Sansone che coglie impreparato Astori: Missiroli si avventa sul pallone ma il suo cross teso viene deviato in angolo da un attento Manolas.
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