(M. Pinci) – Squadra che vince non si cambia. Anche a Roma: ma a spingere Garcia verso il bis dello schieramento anti-Sassuolo è soprattutto un forfait, quasi scontato. Per la gara contro il Genoa, domenica a mezzogiorno e mezza all’Olimpico, l’allenatore è fortemente orientato a replicare l’undici di partenza di mercoledì a Reggio Emilia contro il gruppo di Di Francesco: Florenzi e Torosidis sulle fasce, Manolas e Astori in mezzo, tridente con Gervinho, Ibarbo e il ritrovato (almeno dal punto di vista realizzativo) Doumbia. Per Totti, a sorpresa, rischia di profilarsi un’altra gara in panchina. Quasi che Garcia abbia preso alla lettera la nota emessa giovedì sera del capitano giallorosso: “Applaudirò i miei compagni dal campo, dalla panchina o dalla tribuna”, aveva detto il numero dieci. La sensazione è che almeno inizialmente, resterà a guardare. Anche perché Keita, l’unico che avrebbe potuto convincere Garcia a virare verso un 4-3-1-2 con Pjanic a ridosso di due attaccanti, non sarà disponibile. Non dal primo minuto, almeno: giovedì alla ripresa degli allenamenti il maliano aveva ancora dolore al ginocchio, il solito. Un dolore che l’allenamento del primo maggio non ha fatto passare, anzi Keita ha dovuto svolgere ancora lavoro differenziato rispetto ai compagni. Per lui, al massimo, spazio in panchina.
In panchina continuerà a sedersi anche Balzaretti, che però con il Sassuolo ha riassaporato, per qualche istante, l’idea di tornare a giocare in serie A, quasi un anno e mezzo dopo l’ultima volta. Garcia aveva deciso di concedergli gli ultimi minuti del match. Poi una smorfia di Iturbe ha convinto l’allenatore a richiamare l’argentino e ad affidare a lui quel breve spezzone. Balzaretti e Iturbe si sono comunque ritrovati a pranzo per festeggiare, insieme a Paredes, il primo maggio. Da qui a fine stagione, il terzino spera di avere almeno l’occasione per sentirsi ancora calciatore.