(A. Pugliese) Quasi la stessa formula di Reggio Emilia, con il Sassuolo. Prima Doumbia, poi Florenzi a un soffio dalla fine. La Roma supera anche il Genoa per 2-0 e consolida la sua corsa alla Champions, in attesa dei risultati di Lazio e Napoli. Non è stato facile però avere la meglio di un Genoa in salute, che soprattutto nel secondo tempo ha messo le corde i giallorossi, costringendoli ad abbassare di molto il proprio baricentro. Per Garcia un Ibarbo ottimo per spirito di sacrificio e ripiegamenti ed un Florenzi come sempre da applausi. Gasperini, invece, trova le cose migliori nella ripresa, con Falque, lasciatochissà perché in panchina per tutto il primo tempo.
ANCORA SEYDOU — Garcia conferma Doumbia al centro dell’attacco, spedendo per la seconda partita consecutiva Totti in panchina e confermando al potere il tridente nero, con l’ivoriano insieme a Gervinho ed Ibarbo. Gasperini, invece, alza Bergdich nel tridente e lancia També e Laxalt dal via. La chiave del Genoa sono però le marcature a centrocampo in fase difensiva, con il 4-3-3 che diventa 4-4-1-1 e le consegne dei singoli: Bertolacci a togliere fiato ed idee a De Rossi, Rincon e Kucka a turno su Nainggolan e Pjanic. Lo scopo è di eliminare il centrocampo giallorosso e di far giocare la Roma lunga, dove manca di un centravanti di peso. Così la prima occasione arriva all’11, con il tiro di De Rossi deviato in angolo da Perin. Due minuti dopo Torosidis salva sulla linea su Laxalt, poi la gara si infiamma a metà tempo: al 23′ un stop approssimativo di Doumbia sulla propria trequarti libera al tiro Izzo, un minuto dopo Perin è super sulla deviazione ravvicinata di Roncaglia su piattone di Nainggolan ed al 25 De Rossi va in gol, ma è annullato per fuorigioco. Al 34′ patatrac di Roncaglia e la Roma passa: Doumbia approfitta del regalo dell’argentino, salta secco Izzo e di piatto mette alle spalle di Perin. Poi è Nainggolan a impegnare Perin da fuori, ma senza successo.
(…)