(F. Schito) Una passeggiata sul viale dei ricordi, quella che porta al campo delle Tre Fontane. Lì, dove le giovanili della Roma (ieri a Latina la Primavera di De Rossi ha vinto 4-1) torneranno presto a giocare assieme alle «Legends» giallorosse, ha preso forma la Roma di Nils Liedholm, quella che ha regalato ai tifosi romanisti il secondo scudetto della loro storia.
Un posto magico, ricco di fascino e ricordi felici per chi ha memoria di quei giorni, soprattutto un posto del cuore per i protagonisti di quelle annate che hanno visto i colori giallorossi giocarsi lo scudetto e la coppa dei Campioni. «Proprio giovedì scorso, nel ristorante a Ostia di Di Carlo, ci siamo rivisti noi “scudettati” – racconta Sebino Nela, uno dei protagonisti delle cavalcate vittoriose della Roma degli anni ’80 – e ovviamente sono tornati alla mente i ricordi dei vecchi tempi. Eravamo una decina, poi c’era anche Alicicco, i medici, i massaggiatori e i figli del presidente Viola. Quello che ricordo io sono le migliaia di persone che venivano a vedere gli allenamenti, il supporto dei tifosi che non mancava mai. Su quel campo ho vissuto tra i momenti più belli della mia carriera e sono molto felice che la Roma abbia deciso di tornare al Tre Fontane».
Anche Ubaldo Righetti ha solo parole al miele nel ricordo del Tre Fontane: «È un’iniziativa bellissima relativa a un campo importante dove sono state condivise tante emozioni. Un campo che mi porta indietro nel tempo – prosegue Righetti – un’oasi felice. Su quel campo è cresciuta la Roma e anche la mia vita sportiva, partendo dalle giovanili fino ad arrivare alla prima squadra. I miei primi giri di campo con la maglia della Roma li ho fatti lì, assieme a Di Bartolomei, con un bagno di folla a sostenerci sempre».
Certo, erano altri tempi e adesso non sarebbe più possibile, ma la storia del Tre Fontane resta legata indissolubilmente alla storia della Roma.