(A. Angeloni) «Abbiamo buttato un’ ora», sussurra un imbronciato Rudi Garcia, dopo che la Roma ha fatto resuscitare il Milan. Chissà se questa partita la ricorderemo più per aver penalizzato la Roma nella corsa al secondo posto o perché Diego Lopez, prima della battuta del rigore, si è avvicinato a Totti per chiedergli di mettergli da parte una maglia. Ma guardiamo al futuro: la Roma ha tre partite, Udinese, Lazio e Palermo, ma giocando così non si va da nessuna parte. Servono provvedimenti preventivi, forse. Un ritiro, visto come ultimo appello per i peccatori. Una clausura più imposta a Garcia che non ragionata con Garcia, visto come la pensa l’allenatore. «Sono decisioni che riguardano me e la squadra», precisa il tecnico francese. Che torna sulla partita andata amale. «Siamo caduti in un falso ritmo, un ritmo troppo basso per una partita tanto importante per noi. Devo fare in modo che la squadra reagisca, forse i miei giocatori non hanno capito che mancano poche partite».