F. Bianchi – Che fine ha fatto l’indagine su Lotito? Va avanti: il ‘superprocuratore’ Figc, il magistrato napoletano Stefano Palazzi, ha chiesto una proroga di 40 giorni alla ‘superprocura’ del Coni. E il generale Enrico Cataldi ha detto di sì. Non era certo difficile capire il tono con cui si è rivolto Claudio Lotito, patron di Lazio e Salernitana, a Iodice, ds dell’Ischia, in quella telefonata di febbraio svelata poi da Repubblica. A parte il linguaggio, consueto fra chi sa di non essere intercettato o registrato, c’erano alcuni concetti che stridono con le leggi dello sport: Lotito come noto si preoccupava del futuro del calcio e di diritti tv. Per lui era un problema serio se Carpi e Frosinone fossero andate in serie A…
Ora Palazzi vuole capire se a quelle parole, sono seguiti i fatti: cioè come si è mosso Lotito, cosa ha fatto, che contatti ha avuto e con chi. O se erano solo “speranze”, visto che il Carpi è già stato promosso e il Frosinone è vicinissimo al traguardo. Forse quella di Lotito era solo una preoccupazione generale- sua che ha una certa concezione dello sport un po’ troppo (diciamo così) legata ai valori economici e non sportivi- e magari anche delle pay tv. Starà a Palazzi decidere se deferire il vulcanico consigliere federale, braccio destro di Tavecchio, in base all’articolo 1 del codice di giustizia sportiva o se archiviare. La sfuriata di Lotito contro il designatore della B, Stefano Farina, designatore della B che non c’entrava nulla, intanto è stata archiviata (scelta condivisa dalla procura Coni). Così come è finita nel nulla l’inchiesta su una frase di Lotito, smentita, al Corriere della Sera e indirizzata ad Abodi. Ora questa inchiesta che è più complessa: a rischiare c’è anche Iodice che ha svelato il contenuto della telefonata.
Palazzi è oberato di lavoro: ora si riapre anche il fronte del calcioscommesse. Da Cremona stanno arrivando nuove carte: non si sa se deferimenti e processi saranno quest’estate, o se tutto (come probabile) slitterà più avanti. Dovrebbero essere coinvolti tesserati che già sono stati condannati: ma stavolta, per fortuna, non esiste più lo scontificio del Coni, il famoso Tnas. E’ stato cancellato da Malagò: in passato ha annullato troppe sentenze della giustizia sportiva, cancellando centinaia di anni di pena.
Palazzi si è risparmiato invece l’inchiesta su Parma-Napoli: se certe frasi poco eleganti fossero state dette prima dell’inizio della partita, o a partita in corso, la Figc avrebbe aperto un’indagine con l’ipotesi di illecito (è reato, lo ricordiamo, anche il tentarlo). Così è stato solo multato Higuain dal giudice sportivo: certe frasi sono poco simpatiche, d’accordo, ma abbastanza frequenti nel mondo del pallone.
Soprattutto a fine gara. Dovrebbe saperlo Roberto Donadoni che ha fatto una pessima figura: è stato bravo a dare motivazioni al suo Parma ma prima ha lanciato accuse pesantissime sul Napoli, poi ha fatto una rapida retromarcia. Rafa Benitez si è lamentato perché è stato squalificato per un turno mentre non sono stati segnalati i cori contro i napoletani: non è così, gli ispettori della Procura Figc hanno segnalato tre cori ma il giudice non ha multato il Parma in quanto evidentemente non ha ritenuto che avessero l’intensità sufficiente per intervenire. Intanto, Carlo Tavecchio ha messo in pratica una sua idea che coltivava sin da quando era il leader della Lega Nazionale Dilettanti: sorgeranno tre nuove sedi della procura federale (Milano, Roma e Napoli) che si occuperanno di migliaia e migliaia di casi minori. Lasciando così a Palazzi e al suo staff, maggiore tempo per dedicarsi alle situazioni più scottanti. E sperando così che la giustizia sportiva sia più rapida, e non imiti quella ordinaria.