(F. Ceniti) – Se fosse un numero di maglia sarebbe il 17, come i giorni trascorsi in carcere da Hristyian Ilievski. Giorni contrassegnati dagli interrogatori: sei in tutto, divisi tra il gip Guido Salvini e il pm Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse. Da ieri Ilievski è ritornato in libertà: il giudice gli ha concesso l’obbligo di dimora in provincia di Piacenza. Un «premio» per la scelta, concordata con l’avvocato Luca Curatti, fatta dallo slavo: collaborare con gli inquirenti, raccontando e aggiungendo molti particolari sulle combine degli ultimi anni. Parole che avranno un effetto doppio: da una parte vanno a blindare l’inchiesta penale, con il pm pronto a chiedere i rinvii a giudizio per associazione a delinquere transnazionale (i soldi per i tarocchi arrivavano anche dall’Asia) finalizzata alla frode sportiva; dall’altra i verbali dello slavo, considerato il capo degli «Zingari», rischiano di avere un effetto domino anche sulla giustizia sportiva. Gli atti arriveranno alla Procura Federale di Stefano Palazzi tra circa un mese: nessuno (tesserati e club) è al sicuro, compresi quelli che sono stati giudicati e prosciolti nei processi passati.
NOMI E FATTI Il gip mette in evidenza nell’ordinanza di scarcerazione il contributo prezioso portato dall’ex latitante: «Ilievski ha descritto in modo dettagliato l’intervento su Lazio-Genoa e LecceLazio, sicuramente i due episodi più sensibili e di rilievo». La visita a Formello, l’incontro con Mauri, i 70 mila euro dati a Zamperini da girare all’amico capitano e la frase che avrebbe detto il laziale: «Ti faccio io un regalo, nel primo tempo finisce 11. C’è già l’accordo tra noi giocatori». Insomma, sono passaggi significativi e potrebbero portare a una revoca del processo sportivo per fatti e prove nuove, emersi solo ora dall’inchiesta penale. Vale per Mauri e la Lazio, ma vale anche per Milanetto (lo slavo sostiene di averlo incontrato), il Genoa e tutti gli altri giocatori nominati dal macedone. C’è Bettarini («Gli ho dato 60 mila euro per una combine del Siena»), c’è Ferrario («Incontrato per LecceLazio»), ci sono Ventola, Shala e Fontana assolti dalla giustizia sportiva per Chievo-Novara («Mi hanno detto che il portiere, molto religioso, dopo la combine ha restituito parte dei soldi in chiesa»), c’è De Lucia («A lui 70 mila euro sotto la tormenta sul passo della Cisa dopo BariLivorno) e ci sono altri calciatori riconosciuti come corrotti nelle centinaia di fotografie che gli sono state mostrate dal pm. Insomma, l’estate si preannuncia calda: Ilievski ha già detto di essere pronto a testimoniare in aula. E magari quando ritornerà dalla Macedonia porterà in Italia la foto fatta a Formello che lo ritrae con Mauri.