(L. Salomone) Ancora non ci sono certezze, solo tante ipotesi. Tutto rinviato tra qualche ora ma sono sempre scintille tra Lazio e Roma. La data ufficiale del derby, inizialmente fissata per domenica 24 maggio alle 15, ancora non c’è. Il Prefetto che deve accordare lo spostamento a lunedì, temporeggia, Lotito e le televisioni vorrebbero alle 20.45, Casms e Osservatorio sono per confermare la scelta di non giocare di sera, al massimo alle 18, quindi con la luce solare. Proprio il rifiuto delle tv potrebbe spingere la Lega a non concedere lo spostamento di un giorno. La mediazione potrebbe lasciare la partita di domenica ma alle 18 con Palermo-Fiorentina spostata alle 15 (Juventus-Napoli si disputerà sabato alle 18 per la consegna dello scudetto). Beretta, comunque, si trova nella scomoda situazione di trovare una soluzione condivisa senza dare la sensazione di privilegiare Lotito, suo grande elettore e amico, rispetto alla Roma di Pallotta all’opposizione nella confindustria del pallone.
Ma andiamo con ordine perché la patata è bollente. La Lazio è convinta di aver subito un danno con l’anticipo della finale di Coppa Italia a mercoledì prossimo invece che il 7 giugno come era stato fissato dal calendario del trofeo nazionale stabilito lo scorso agosto. Ci sarebbe anche una legge non scritta in Lega che, in caso di impegno di mercoledì in una coppa europea con possibili supplementari, il posticipo al lunedì scatterebbe in automatico. La Roma è molto sorpresa di questo tentativo laziale di avere un giorno in più per preparare un derby che vale tantissimo nella lotta per il secondo posto in questo campionato. A Trigoria ritengono il cambio di data ingiustificato anche perché in modo assolutamente legittimo la società giallorossa vuole sfruttare il possibile vantaggio che il calendario potrebbe concedergli trovando un avversario stanco per la Coppa Italia.
Di certo le radio di riferimento della Capitale, tanto quelle laziali che quelle romaniste si sono ritrovate d’accordo: meglio non cambiare la data. I biancocelesti dicono di non chiedere favori agli «odiati» cugini, meglio giocare con l’inevitabile stanchezza per la sfida contro la Juve pur di non scendere a patti con i dirimpettai. Sull’altro fronte si grida al complotto di Lotito, padrone del calcio italiano e della Lega che decide quando e a che ora giocare. Insomma, un vero e proprio caos. Ieri Pioli è stato molto chiaro: «Credo che sia corretto spostare il derby, quando c’è una partita di Europa League viene sempre posticipata la gara successiva. Tutte le squadre devono giocarsela alla pari». Tutti in attesa con la speranza che alla fine sia solo una giornata di sport, una festa per la città, a prescindere dal giorno in cui si giocherà.