Il sogno/incubo di ogni allenatore e giocatore: giocare una volta ogni tre giorni. Già, perché nonostante sia prestigioso poter concorrere su più fronti (che sia Europa, più o meno importante o coppa nazionale), le partite infrasettimanali extra-campionato costringono gli staff tecnici a modificare le preparazioni, fisiche e mentali.
Lo scorso anno la Roma di Rudi Garcia, fuori dalle coppe europee e solo con coppa Italia e campionato, come vera rivelazione del torneo veniva definita la squadra più “Europea” delle italiane, in grado di poter poi sostenere tranquillamente più impegni durante la settimana. E la stessa cosa si è detta della Lazio attuale, forse la formazione più spettacolare e bella della Serie A, che quest’anno è in corsa per un posto diretto in Champions e per la Coppa Italia, dove è arrivata in finale. E’ proprio la finale della Tim Cup il motivo per cui il derby capitolino è stato posticipato a lunedì 25 maggio, laddove era previsto per il giorno prima alle 15. Ma era proprio necessario, anche in termini di recupero fisico e mentale? Certo, una finale conta. Ma conta più di un turno di Champions o di Europa League? Perché se si va a spulciare il calendario, la Roma, “vittima” di questo spostamento, ne ha giocate di partite “ogni tre giorni”, come la Juve, altra finalista di coppa, che però giocherà contro il Napoli sabato. Ecco le gare “che contano” giocate dalla Roma a distanza ravvicinata, fra Champions League ed Europa League, andando a vedere le ore di distanza partendo dalla mezzanotte della partita precedente per arrivare a quella dell’inizio della successiva:
- Roma-Cska Mosca (UCL, 17 settembre 2014, ore 20:45)/Roma-Cagliari (Serie A, 21 settembre 2014 ore 15): 3 giorni e 15 ore
- Manchester City-Roma (UCL, 30 settembre 2014, ore 20:45)/Juventus-Roma (Serie A, 5 ottobre 2014, ore 18): 4 giorni e 18 ore
- Roma-Bayern Monaco (UCL, 21 ottobre 2014, ore 20:45)/Sampdoria-Roma (Serie A, 25 ottobre, ore 20:45): 3 giorni e 20 ore
- Bayern Monaco-Roma (UCL, 5 novembre 2015, ore 20:45)/Roma-Torino (Serie A, 9 novembre 2014, ore 20:45): 3 giorni e 20 ore
- Cska Mosca-Roma (UCL, 25 novembre 2015, ore 18)/Roma-Inter (Serie A, 30 novembre 2014, ore 20:45): 4 giorni e 20 ore
- Roma-Manchester City (UCL, 10 dicembre 2015, ore 20:45)/Genoa-Roma (Serie A, 14 dicembre 2014, ore 15): 3 giorni e 15 ore
- Roma-Feyenoord (EL, 19 febbraio 2015, ore 19)/Verona-Roma (Serie A, 22 febbraio 2015, ore 15): 2 giorni e 15 ore
- Feyenoord-Roma (EL, 26 febbraio 2015, ore 21:05)/Roma-Juventus (Serie A, 2 marzo 2015, ore 20:45): 3 giorni e 20 ore
- Fiorentina-Roma (EL, 12 marzo 2015, ore 21:05)/Roma-Sampdoria (Serie A, 16 marzo 2015, ore 20:45): 3 giorni e 20 ore
- Roma-Fiorentina (EL, 19 marzo 2015, ore 19)/Cesena-Roma (22 marzo 2015, ore 20:45): 2 giorni e 20 ore
La finale di Coppa Italia vedrà la Lazio beneficiare di 4 giorni e 18 ore di preparazione e recupero (Lazio-Juve, mercoledì 20 maggio 2014/Lazio-Roma, lunedì 25 maggio 2015, ore 18), tempo che la Roma non ha potuto sfruttare per ben 8 volte su 10. Fra l’altro, va notato come le 2 gare in cui la Roma ha riposato di più erano entrambe di martedì con partite successive giocate domenica sera. Solo dopo Cska-Roma i giallorossi hanno beneficiato di più riposo (semplicemente perché in Russia si giocò alle 18, visto il fuso orario) e dopo City Roma, gli uomini di Garcia hanno avuto lo stesso tempo concesso alla Lazio per il derby.
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