(C. Zucchelli) – Stavolta la scena, al fischio finale, l’ha lasciata agli altri: Totti, Pjanic e Florenzi, tutti sotto la curva con le magliette create per l’occasione, quando la festa era ancora dentro lo stadio e non in un locale, tutti insieme in serata. Daniele De Rossi però, l’uomo che insieme a Yanga-Mbiwa ha realizzato più passaggi positivi della Roma (21), la scena se l’è presa davanti alle telecamere. Quando, nonostante un sorriso grande così che forse quest’anno non gli si era mai visto (e dopo aver esultato con eloquenti gesti offensivi rivolti ai tifosi avversari), ha ammesso: «Adesso festeggiamo e sfottiamo i nostri avversari, ma dobbiamo renderci conto che a volte facciamo cagare (testuale, ndr). Il prossimo anno dobbiamo ripartire con le idee chiare, perché gli altri vanno forte».
COMMERCIALISTI E BELLEZZA Con la stessa sincerità, De Rossi ammette che «a noi anche un pari non avrebbe fatto schifo. Per loro adesso però si mette male». Si è messa bene, invece, la stagione di Iturbe, che con il gol di ieri ha (parzialmente) dimenticato mesi anonimi: «Lo sapevo che avrebbe segnato — ha spiegato De Rossi — è giovane, può dare tanto, in questa città di commercialisti un giorno era costato 25 milioni e un giorno 40… E un ragazzo queste cose le sente». Non è più un ragazzo, ma l’entusiasmo con cui ha festeggiato il derby vinto si è visto tutto in campo. Sarà per questo che a fine partita, Francesco Totti si è limitato a dire: «La Roma è semplicemente “La grande bellezza”: lo è stata sempre e sempre lo sarà».
DEDICATO A PALLOTTA Tutti felici? A Trigoria certamente sì, a Boston forse lo striscione con cui la curva Sud ha annunciato che non avrebbe fatto la coreografia non ha regalato proprio gioia al presidente Pallotta: «Dedico a lui questa vittoria — ha detto il d.g. Baldissoni — ma dedico questo successo anche ai tifosi, che abbiamo fatto soffrire con una seconda parte di stagione non all’altezza: li invito a notare quello che stiamo facendo, stiamo riportando la Roma dove è bene che stia».
SABATINI E LOTITO In Champions, per il secondo anno di fila. Ora starà a Sabatini allestire una squadra che, almeno in Italia, possa competere per lo scudetto. Il d.s. (scongiurato, pare, l’addio), al fischio finale lascia la scena agli altri, prima invece aveva voluto dire la sua: «Il calcio italiano ha la percezione che comandi Lotito. Noi forse ci scherziamo sopra, ma forse sarebbe il caso di guardare con più attenzione le cose, perché a forza di scherzare non so dove arriveremo». Intanto, dovrà portare a casa il riscatto di Nainggolan: il belga ha manifestato su Twitter tutta la sua gioia: «Vinto il derby, chiuso il secondo posto e grande Iturbe». Come lui, anche tutti gli altri: da Gervinho («La città è nostra») a Skorupski («Game over») fino a Strootman («Champions: arriviamo»), la vittoria di ieri è proprio di tutti. Potere di un derby.