(A. Serafini) – È tornato il mal d’Africa, questa volta però a parti invertite. Per questo a Trigoria si sta meditando sul futuro di Doumbia e Gervinho, un pezzo del cuore africano romanista che, per motivi diversi, non è più sicuro di essere riconfermato. Un paradosso ripensando allo scorso gennaio, quando il duo ivoriano di ritorno dalla coppa d’Africa, era atteso nella capitale con l’aspettativa generale di poter fornire un valore aggiunto alla squadra. Ma l’entusiasmo dettato dalla vittoria con la propria nazionale non ha avuto lo stesso impatto con la maglia giallorossa.
Sabatini quindi ha già cominciato a muoversi, ascoltando con inevitabile interesse le prime proposte arrivate sulla sua scrivania. Nonostante l’impatto devastante nel suo primo anno in Italia, Gervinho non è considerato più una pedina fondamentale nello scacchiere della prossima stagione: oltre all’evidente involuzione accusata negli ultimi 6 mesi (7 gol stagionali di sui soltanto 2 in campionato), nel centro sportivo non sono passati inosservati alcuni episodi legati a limiti di personalità e mancanza di sacrificio tattico. Quindi anche il pupillo di Garcia è finito nella lista dei possibili partenti, attratto inoltre dall’invito ufficiale arrivato dagli Emirati Arabi, o meglio dall’alto ingaggio che l’Al Jazira (club di Abu Dhabi) è pronto a garantirgli. Per la Roma sarebbero messi sul piatto almeno 14 milioni, cifra che consentirebbe a Sabatini di registrare anche una notevole plus valenza.
È destinata a terminare con più anticipo invece l’avventura del connazionale Doumbia, sbarcato nella capitale nel periodo peggiore del corso Garcia. Falcidiato da problemi fisici e ancora lontano da una condizione accettabile, non sono bastati due gol in 180 minuti per dissolvere lo scetticismo generale. A Trigoria sono convinti che i fischi dell’Olimpico abbiano già espresso una sentenza sull’ambientamento definitivo del ragazzo, costretto a contornarsi in questi pochi mesi anche da una figura esterna per aiutarlo ad integrarsi nello spogliatoio. L’addio in questo caso passerebbe soprattutto per le mani di Sabatini, che poco meno di 5 mesi fa ha convinto Pallotta a versare 14.5 milioni nelle casse del Cska Mosca. Se l’idea di un ritorno in prestito in Russia è stata finora bocciata, semplici richieste d’interesse sono arrivate principalmente da Inghilterra e Spagna.
Nel frattempo il ds studia le alternative: la doppietta messa a segno in finale di Europa League, ha soltanto alzato il prezzo del colombiano Carlos Bacca, la punta centrale del Siviglia che la Roma segue da mesi. Sugli esterni rimangono in stand by le posizioni di Konoplyanka e Ayew, che dopo essersi messo all’asta aspetta l’offerta migliore. Capitolo giovani: il talento paraguaiano Sergio Diaz è atteso la prossima settimana nella capitale per le visite mediche, mentre il Psv è tornato alla carica per Luca Pellegrini, difensore degli Allievi Nazionali giallorossi. Dopo lo «scippo» dell’altro baby Scamacca, la Roma si prepara a respingere l’assalto.