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IL MESSAGGERO Aspettando le urne è già cominciato il derby delle fasce

Champions
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(B. Saccà) – La Roma e la Lazio si ritroveranno insieme in Champions League dopo otto anni. Era la stagione 2007/08, i tempi di Luciano Spalletti e di Delio Rossi: e i giallorossi planarono addirittura ai quarti, fermati dal Manchester Utd, mentre il sogno biancoceleste si infranse già nella fase a gruppi, spento dal Real Madrid. Per la verità bisogna subito sottolineare che la Lazio di oggi non si è ancora accreditata ufficialmente ai gironi della Champions e, anzi, per raggiungerli dovrà saltare ostacoli piuttosto alti. Al contrario, come si sa, la Roma di Rudi Garcia ha centrato la promozione diretta e, se non altro, al gran tavolo della Champions potrà rimanere seduta almeno fino al 9 dicembre, l’ultimo giorno della prima fase. Certo, volare agli ottavi o scivolare fuori dipenderà da sé e dal valore degli avversari.

I PERICOLI Va detto che nel sorteggio di Montecarlo del 27 agosto i giallorossi saranno inseriti in quarta fascia, a meno di cataclismi al momento improbabili. Per intenderci, dovrebbero crollare non meno di quattro club di livello. Dunque, le fasce. La prima è già definita e ufficiale, e accoglierà il Barcellona di Luis Enrique (per ora), il Chelsea di José Mourinho, il Bayern Monaco di Pep Guardiola, la Juventus di Massimiliano Allegri, il Benfica di Jorge Jesus, il Paris Saint-Germain di Laurent Blanc, lo Zenit San Pietroburgo di André Villas Boas e il Psv Eindhoven di Phillip Cocu. Insomma, escludendo la connazionale Juventus, la Roma e (eventualmente) la Lazio si dovranno misurare con una di queste teste di serie. La traiettoria è obbligata: impossibile sottrarsi. Come se non fosse abbastanza, gli «abitanti» delle altre fasce saranno corazzate tipo il Real Madrid, l’Atletico Madrid, il Porto, l’Arsenal, il Manchester City, il Siviglia, il Lione, la Dinamo Kiev, l’Olympiacos, il Galatasaray, il Wolfsburg, il Borussia M’gladbach e il Gent, oltre che le dieci squadre approdate attraverso la strettoia dei playoff. Va da sé che la distribuzione di questi club nelle diverse urne è ancora tutta da definirsi, ma non è sbagliato supporre che le due romane di sicuro la pescheranno una delle prime cinque o sei della lista. A voler allungare lo sguardo verso gli abbinamenti, possibile un girone d’inferno con Chelsea o Bayern, Real Madrid e Lione… Ma anche un gruppo morbido, costituito magari dallo Zenit, dal Porto e dalla Dinamo Kiev. È inutile ricordare poi che la Roma potrà iscrivere alle competizioni europee della prossima stagione soltanto 22 giocatori anziché 25: e questo perché qualche settimana fa la Uefa l’ha sanzionata a capo di un procedimento legato al fair play finanziario.

PERICOLO RED DEVILS Si diceva dei playoff che riguarderanno la Lazio di Stefano Pioli. Il sorteggio è fissato per il 7 agosto, le sfide di andata sono in programma il 18 e il 19, le gare di ritorno il 25 e il 26: proprio a cavallo dell’avvio del prossimo campionato, previsto per sabato 22 agosto. Quarantesimi nel ranking della Uefa, assai difficilmente i biancocelesti saranno teste di serie nel playoff, salvo che al terzo turno preliminare non cadano squadre come lo Shakhtar Donetsk, l’Ajax e il Cska Mosca. Chiaro che serva perciò un miracolo per ribaltare lo scenario. E così è più logico ipotizzare che Pioli dovrà confrontarsi con il Valencia, il Bayer Leverkusen, lo Sporting Lisbona o il Manchester Utd, tutti già sistemati nell’urna del 7 agosto, oppure con l’Ajax o lo Shakhtar. Una volta timbrato il visto buono per i gironi, a Montecarlo la Lazio pioverebbe con ogni probabilità in quarta fascia, boicottata da una sequenza di stagioni europee opache. Sotto il profilo economico, l’accesso ai gironi regalerebbe ai biancocelesti 41,63 milioni di euro complessivi. La Roma invece ne incasserà quasi nove di più: 50,46.

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