(A.Pugliese) Kjaer, Pjanic e Bojan attesi dal 2012: Luis Enrique punta su di loro. Ora serve chiarezza ai vertici della Roma per costruire il futuro
Kjaer cerca riscatto «Roma è la mia città»
Quel «appena tornato a Roma, la mia città» postata su Twitter ad un passo dai «botti» di Capodanno e dal 2012 è una frase carica di passione e romanticismo. E testimonia quanto Kjaer si trovi bene qui, nella Capitale. Ora, però, la speranza è che sia beneaugurante proprio per l’anno nuovo, quello in cui Simon deve andare a caccia del riscatto (…). Roma l’aveva vista quest’estate quasi come la strada giusta per scappare da un piccolo inferno. Quella strada, però, Kjaer adesso deve guadagnarsela fino in fondo.
SLANCIO Se si eccettuano le prestazioni esterne offerte con Inter e Parma, non si ricordano altre partite di livello di Kjaer in giallorosso. Anzi, sono più le gare in cui il rendimento del difensore danese è stato deludente. Eppure l’inizio era stato buono, corredato anche da i due salvataggi sulla linea sui tiri di Sneijder in Inter-Roma e di Gonzales in Roma-Siena, che hanno «garantito» ai giallorossi due pareggi che, in un momento di grande difficoltà dopo l’eliminazione in Europa League con il modestissimo Slovan e il k.o. interno alla prima di campionato con il Cagliari, avevano dato fiato alla Roma. Poi, però, Kjaer si è involuto, forse vittima di quel maledetto errore nel derby che ha aperto le porte alla vittoria biancoceleste. Poi la lesione muscolare del bicipite femorale sinistro riportata contro l’Udinese e il parcheggio ai «box» proprio nel momento migliore della Roma trasferta di Firenze esclusa. Oggi la Roma si ritrova a Trigoria e per lui comincia davvero un anno nuovo. Quello in cui dovrà convincere la Roma a spendere a giugno altri 7 milioni per tenerlo qui. Altrimenti, ci sarà di nuovo l’inferno di Wolfsburg…
Pjanic piace a tutti Però ora serve di più
C’è chi dice che a volte sembra spaesato, un po’ perché troppo «pulito» ed educato rispetto al resto del mondo del calcio, un po’ perché ancora alle prese con mille difficoltà nell’apprensione dell’italiano. Ma c’è anche chi dice che, insieme a Lamela, è stato il vero colpo di mercato della Roma. Ed, in effetti, Miralem Pjanic ha fatto intravedere lampi di classe cristallina, oltre che una duttilità eccezionale: interno di centrocampo, trequartista, a tratti quasi prima punta. Non si è mai tirato indietro (…). E la Roma punta proprio sulla sua crescita in questi secondi sei mesi per fare il salto di qualità. Stimmate Che Pjanic sia un grande giocatore è chiaro, anche se lo si era già intuito negli anni di Lione. Adesso, però, Miralem deve fare il salto di qualità, quello che lo può portare ad essere considerato un campione. Per riuscirci, deve fortificarsi dal punto di vista della personalità e perdere qualcuno di quei piccolo difetti che si sono visti in questo suo avvio giallorosso. Uno su tutti, quello di protestare spesso, cosa che gli ha fatto prendere più di un’ammonizione assolutamente evitabile. Oltre che fargli perdere concentrazione ed energie utili, a volte mandandolo anche fuori giri nel corso della partita. I numeri, però, sono tutti dalla sua parte, a cominciare dall’età e dalla grande fiducia che ha Luis Enrique lui. Ora, tutti si aspettano solo che il piccolo Miralem diventi il grande Pjanic. Un campione a tutti gli effetti, come la Roma si aspetta.
Bojan da confermare «Io e un grande anno»
«Spero che sia l’ingresso ad un grande 2012». Come un po’ tutti, anche Bojan ha affidato le sue speranza per l’anno nuovo al suo profilo ufficiale su Twitter. Del resto, quello vecchio, il 2011, è finito bene, anche se senza ciliegina sulla torta. Nell’amichevole di venerdì sera tra Catalogna e Tunisia finita 0-0, davanti a quasi 36mila spettatori l’attaccante spagnolo della Roma è stato premiato come migliore in campo, ha incassato i complimenti del suo selezionatore, Johan Cruyff, e ha sfiorato cogliendo un palo la sua sesta rete con la maglia della Nazionale catalana. Con i colori giallorossi addosso anche se solo su una parte della maglia, Bojan ha lanciato così la fase-2 della sua stagione.
INTERMITTENZA Del resto, con la partenza di Borriello, la concorrenza in attacco è diminuita anche se Borriello, in effetti, non è che abbia tolto poi così tanto spazio al catalano. La Roma, però, spera proprio nella maturazione definitiva di Bojan, che in questo momento è il quarto attaccante dei giallorossi considerando che il tridente titolare di Luis Enrique sembra essere quello composto da Totti, Lamela e Osvaldo. Bojan, infatti, in questi primi sei mesi giallorossi ha dimostrato di andare meglio quando entra a partita in corso, forse anche per una questione di personalità. Ora, però, potrebbe anche trovare spazio nella posizione che preferisce, che è poi quella al centro dell’attacco, dove gioca Francesco Totti. Quando Luis Enrique farà riposare il capitano della Roma, sarà infatti proprio lui ad andare a giocare lì. L’importante, però, è che nel 2012 acceleri davvero. Nel rendimento, ma non solo.