(A.Pugliese) – Quattro sole partite, in tutto appena 165 minuti. È il bottino della prima stagione di Salih Uçan, uno dei pupilli di Sabatini che Garcia ha fatto giocare con il contagocce. Gli altri, Paredes e Sanabria, andranno in prestito altrove. Lui, Salih, invece resterà. Almeno così ha assicurato lunedì il d.s. giallorosso ad Omar Uzun, il suo manager. Sperando in migliori fortune, anche perché a giugno 2016 la Roma dovrà capire se spendere altri 11 milioni per acquistarlo dal Fenerbahçe (dopo i 4,75 per il prestito biennale).
MALEDETTA SFORTUNA «È vero, ho giocato poco, sono stato penalizzato dagli infortuni, l’obiettivo erano almeno 15 gare — ha detto Uçan a Trt e Dha — So di avere delle qualità, ma per crescere ho bisogno di giocare. La Serie A comunque era un obiettivo, qui sono migliorato nella fase difensiva. La nostra stagione? È stata buona, considerando gli infortuni e la Coppa d’Africa, da cui Keita e Gervinho sono tornati stanchi. Lì siamo calati, ma obiettivamente la Juve si è dimostrata più forte». Garcia obiettivamente l’ha visto poco. Salih, però, non porta rancore, anzi. Solo dolci parole. «Garcia è un buon allenatore, esperto, bravo ad entrare psicologicamente nella testa di noi giocatori. Sa essere severo, ma quando serve anche ironico. E poi parla molto con noi giocatori. I compagni? Ho legato molto con Ljajic e Skorupski, siamo tutti single… Totti è un grande, anche se non parla molto, al contrario di De Rossi. Lui e De Sanctis per noi giovani sono come due fratelli maggiori». E allora l’ultimo pensiero va al Fenerbahçe, che potrebbe anche trovare la Lazio nei playoff di Champions. «Due anni fa li eliminammo in Europa League… La Lazio però gioca bene. Il derby? Bello, coinvolgente, anche se non ho giocato. Rispetto a Fener-Galatasaray ci sono entrambe le tifoserie (in Turchia trasferta vietata ai tifosi della squadra ospite, ndr ). Magari ne giocherò presto uno…». Magari. Anche se gli basterebbe pure giocare solo qualche partita in più delle 4 di questa stagione.