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GAZZETTA DELLO SPORT “Conosco Rongoni è il capro espiatorio. Paga solamente il passato alla Lazio”

Allenamento
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(D. Stoppini) «La preparazione atletica non è stata sufficiente. Dopo un’ora la squadra non aveva più energie, faticava». James Pallotta ha attaccato duro l’ormai ex preparatore atletico della Roma, Paolo Rongoni, che il giorno prima aveva già esonerato. Uomo scelto da Rudi Garcia, non sarà più a Trigoria, ma al club giallorosso resta ancora legato da un anno di contratto. La difesa d’ufficio arriva da Roberto Maragliano, fisioterapista che ha Behrami e Inler tra i suoi assistiti, uno che con Rongoni ha collaborato a lungo, anche alla Lazio. «Sa che forse è stato proprio questo il problema?».

Si spieghi.

«Semplice: Paolo ha pagato il suo passato a Formello. Se non fosse stato in precedenza alla Lazio, le cose non sarebbero andate in questo modo. Ma a Roma funziona così. In fondo, solo un anno prima di arrivare a Trigoria aveva vinto la Coppa Italia. Mica una partita normale: a Formello, prima di quel match, c’era gente che ci diceva “o vincete o vi ammazziamo”. Gli animi sono esasperati, forse qualcuno a Trigoria non ha dimenticato quella sconfitta. E a Paolo è toccato vivere anche l’altra faccia della medaglia».

Gli hanno rimproverato i troppi infortuni e un uso eccessivo della palestra.

«Guardi, ho conosciuto molti preparatori. So come lavora Rongoni, tornerei con lui domattina se me lo chiedesse. Alla Lazio non abbiamo mai avuto problemi di infortuni. Dico di più: di solito se un giocatore si fa male è perché lavora poco, non perché lavora troppo. Evidentemente a Trigoria non hanno seguito il suo programma di allenamento. Sulla palestra, le dico che quando si gioca ogni tre giorni è normale fare “scarico” al chiuso per poi uscire sul campo. Lui semplicemente completava il suo lavoro in palestra».

Come se lo spiega l’attacco di Pallotta?

«Magari serviva un capro espiatorio, per mascherare altri problemi. Rongoni è abituato a lavorare con il Gps, i suoi dati sono a disposizione della società, se li consultassero scoprirebbero che sono in linea con le aspettative. Pallotta dice che la squadra reggeva solo un’ora? I numeri raccontano altro. Per esempio che la Roma in campionato ha segnato nell’ultimo quarto d’ora più reti di qualsiasi altra frazione di partita. E che nel secondo tempo è la squadra ad avere incassato meno reti. Questa è la realtà. So che con Garcia aveva un ottimo rapporto, so pure che il francese lo riprenderebbe con sé, qualora dovesse andare in un altro club. Norman? Su di lui non posso dire niente. Ma conosco Paolo, per me è una garanzia».

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