(F.M. Ricci) – Invitiamo i romanisti a concentrarsi sul Bacca del Siviglia mettendo da parte il capitolo nazionale della biografia dell’attaccante colombiano. Perché con la maglia gialla a Carlos le cose non sono mai andate granché bene e questa Copa America continua in quel solco: Bacca è stato titolare a fianco di Falcao nella sconfitta col Venezuela e in panchina col Brasile, mandato in campo nell’ultimo quarto d’ora ed espulso dopo la fine della partita per uno spintone a Neymar. Chiuso da Falcao od oscurato da James Rodriguez Bacca con la Colombia non ha ancora trovato la sua strada, ed è arrivato a 28 anni con 20 presenze. Colpa anche del suo tardivo arrivo al calcio professionistico.
TRA I PESCI E L’AUTOBUS – Perché se la storia del Bacca pescivendolo è una leggenda che è cresciuta con gli anni, Carlos dava una mano alla famiglia, col padre, il nonno e lo zio impegnati nel settore, il Bacca bigliettaio sul bus tra Barranquilla e Puerto Colombia è una realtà che si è protratta a lungo. «Sì, perché non mi fidavo del calcio – ci ha raccontato due mesi fa -. Mi chiedeva grandi sacrifici e non ero sicuro che potesse darmi un’opportunità di vita reale. Ero bravo ma non mi piacevano gli allenamenti, non mi piaceva sacrificarmi, non mi piaceva alzarmi presto, così mi ero trovato un lavoro, facevo il bigliettaio sugli autobus da Barranquilla a Puerto Colombia, che mi dava da vivere senza grande sforzo, mentre nel calcio non guadagnavo. Mi sembrava che il calcio non mi offrisse sbocchi: giocavo, giocavo ma l’opportunità vera non arrivava».
SCOPPIO RITARDATO – E così la prima partita da professionista Bacca l’ha giocata a 22 anni. Neymar, capitano del Brasile, ne ha appena 23… Poi però non si è più fermato: gol e titoli in patria, il passaggio al Bruges e da lì al Siviglia, che cercava il sostituto di Negredo. Bacca ha preso la casa di un altro mito recente del club, il brasiliano Luis Fabiano, con lo scudo del Siviglia sul fondo della piscina, e il suo posto nel cuore dei tifosi biancorossi: con gol, impegno, passione e due trionfi consecutivi in Europa League giocando come terminale unico dell’attacco. Considerazione limitata in patria, smisurata in Spagna: vedremo se il copione sarà rispettato anche in Italia.