(R. Pilucchi) – E adesso che cosa succede ai campionati? Partiranno regolarmente o il via sarà dato dalla giustizia sportiva? Una risposta potremmo averla già oggi dopo l’incontro tra il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, e il procuratore federale Stefano Palazzi. L’appuntamento servirà a fare il punto della situazione sulle inchieste, ma soprattutto a fissare delle scadenze. Posto che la Serie A è sfiorata dalle inchieste e quindi non dovrebbe avere problemi a partire nel fine settimana 22-23 agosto, come da programmi, i problemi maggiori riguardano B e Lega Pro. E’ quasi certo che entrambi i campionati non cominceranno prima di settembre. La Lega Serie B, attraverso il presidente Andrea Abodi, si era già detta disponibile a far slittare l’inizio del torneo di una o due settimane (idem la Lega Pro), il tempo indispensabile per fare «pulizia e chiarezza». Il movimento ha già avuto un danno di immagine gravissimo; non riuscire a dare date certe di partenza sarebbe disastroso e rovinerebbe anni di lavoro. Non si potrà aspettare in eterno e oggi Tavecchio dirà proprio questo a Palazzi: dimmi quanto ti serve per mettere in piedi i processi, ma mettiamo dei paletti temporali certi, anche perché c’è una macchina organizzativa complessa che non può lavorare nell’incertezza.
SLITTA TUTTO E’ ipotizzabile che Serie B e Lega Pro possano partire nel primo fine settimana di settembre, e i danni sarebbero limitati, ma questo comporterà dei disagi nella compilazione dei calendari (slitterebbero anche quelli attorno a Ferragosto). Entrambi i campionati hanno la coda di playoff e playout e l’esigenza di chiudere tutto entro metà giugno. Si cercherà di farlo con qualche turno infrasettimanale in più (la scorsa stagione la B ne ha giocati quattro) o mettendo mano con sofferenza a un format che negli ultimi anni alla B ha dato grosse soddisfazioni (si giocava anche nel periodo natalizio).
RIPESCAGGI L’organico della A è completo, potrebbero esserci alcune squadre penalizzate, ma nessuna allo stato attuale rischia la retrocessione per responsabilità diretta. Diverso il discorso in B e in Lega Pro, dove già adesso sono out le società fallite: Parma e Monza. Gli emiliani proveranno fino all’ultimo a farsi ammettere almeno nella terza serie, i brianzoli sono nei dilettanti. Entro questa settimana la Figc pubblicherà il comunicato con i criteri di ripescaggio (si sa già che sono confermati quelli della passata stagione). Per sostituire il Parma ci si affiderà al comunicato in cui si parla di «vacanza di organico determinatasi all’esito delle procedure di rilascio delle licenze nazionali»: si pescherà in una speciale classifica ottenuta tenendo conto dei risultati dell’ultimo campionato (50%), della tradizione (25%) e della media spettatori (25%). In cima a questa classifica c’è il Brescia, che secondo calcoli non ufficiali sarebbe seguito da Ascoli, Varese, Lecce e Reggiana. Il Brescia è coinvolto però nell’inchiesta di Catania: al momento non ha tesserati indagati, ma se dovesse essere penalizzato anche di un punto non avrebbe diritto al ripescaggio (come l’Ascoli fallito nel 2014). Stessa cosa per il Varese, in caso di condanna dei suoi giocatori. Anche in questo caso l’iter non si annuncia breve. Il Catania, per la responsabilità diretta negli illeciti commessi da Pulvirenti, dovrebbe finire all’ultimo posto della classifica 2014-15: la carenza di organico sarebbe determinata da un provvedimento disciplinare e comporterebbe lo scivolamento nella classifica, con la riammissione dell’Entella, che ha perso il playout con il Modena.
I CASI SPINOSI A Chiavari sono moderatamente ottimisti, soprattutto se il Catania (che ieri ha nominato un amministratore unico che sostituirà Pulvirenti: è Carmelo Antonio Milazzo) riuscirà a iscriversi. Se non lo facesse, ci sarebbe un grande dubbio: ripescare una squadra attingendo dall’elenco speciale o far scivolare la classifica dopo le sentenze sportive? Curioso anche il caso del neopromosso Teramo, che ha il presidente indagato a Catanzaro. L’Ascoli, secondo in Lega Pro proprio alle spalle degli abruzzesi, chiede di essere ammesso in B al loro posto, ma rivendica la promozione anche il Bassano, che ha perso la finale playoff con il Como. Chi la merita? Le altre squadre che rischiano la responsabilità diretta sono Torres e Vigor Lamezia.